L’acquisto di un’ auto è un momento durante il quale bisogna prestare particolare attenzione agli innumerevoli adempimenti da assolvere per evitare di avere fastidi e, soprattutto, sanzioni da sostenere in un secondo momento. In maniera ancor più attenta bisogna seguire l’iter dell’acquisto di un’ auto quando esso viene effettuato dall’estero; infatti, il mancato assolvimento di tutti gli obblighi, fiscali ed amministrativi, potrebbe non permettere la libera circolazione del veicolo in Italia.
Un passaggio spesso trascurato dagli acquirenti è quello del corretto versamento dell’Imposta sul Valore Aggiunto (IVA) al momento della prima cessione effettuata nel nostro Paese. Tale adempimento è obbligatorio e previsto dalla normativa in materia, che pretende il versamento dell’imposta tramite il modello F24 con elementi identificativi, modello di pagamento simile all’F24 ordinario ma con alcune specifiche peculiarità. L’IVA da versare non è quella indicata nella fattura estera al momento dell’acquisto bensì quella riportata nella prima fattura di vendita in Italia o quella calcolata sul valore di mercato dell’auto. Il soggetto che è obbligato al versamento dell’IVA potrebbe essere:
- il concessionario italiano, se intende immatricolare l’ auto prima della vendita; in questo caso l’IVA sarà calcolata sul valore di mercato del bene, anche facendo riferimento alle riviste specializzate in materia, come Quattroruote, Al Volante o Eurotax, per citarne alcune;
- il futuro acquirente del veicolo, se il concessionario provvede all’immatricolazione nello stesso momento della vendita; in tal caso, l’IVA viene calcolata sulla fattura che il concessionario italiano emette in favore del cliente/acquirente.
Il vero motivo del versamento dell’imposta è quello che, soltanto dopo il versamento, l’Agenzia delle Entrate provvederà allo sblocco del telaio dell’autovettura proveniente dall’estero e, quindi, alla sua libera circolazione in Italia; un versamento inferiore a quello realmente dovuto non consente di ottenere lo sblocco del telaio da parte del Fisco.
Fonte: Agenzia delle Entrate – Decreto Legge 262/2006