Detrazioni fiscali sulla casa, parte seconda: la locazione

La casa, sia vista come abitazione principale sia anche come seconda casa, offre al contribuente la possibilità di ottenere vantaggi in termini di detrazioni fiscali e poter beneficiare, quindi, o di una riduzione delle imposte in sede di dichiarazione dei redditi o, ancor meglio, di un rimborso del credito in busta paga o da utilizzare in compensazione per il pagamento di altri tributi.

Continuando ad elencare le agevolazioni fiscali sulla casa, non possiamo tralasciare quelle relative alle fattispecie diverse dalla costruzione o dall’acquisto.

Locazione

Per coloro che devono prendere in locazione un immobile, il Fisco permette una detrazione, nei limiti del proprio reddito complessivo, per i canoni pagati purché l’immobile preso in affitto venga adibito ad abitazione principale. Le fattispecie regolamentate dalla normativa in materia sono molteplici:

  • Detrazione per gli inquilini di alloggi adibiti ad abitazione principale

Spetta ai contribuente che hanno un reddito complessivo non superiore a 30.987,41 euro e che hanno stipulato o rinnovato un contratto di affitto ai sensi della legge 431/98. La detrazione va da 300 euro, se il reddito complessivo non supera 15.493,71 euro, a 150 euro, se il reddito oltrepassa tale soglia ma non il limite massimo suddetto.

  • Detrazione per gli inquilini di alloggi adibiti ad abitazione principale e per contratti a canone convenzionale, con esclusione di quelli stipulati con enti pubblici

In questa ipotesi, oltre la tipologia contrattuale, variano anche gli importi della detrazione che vanno da 495,80 euro, se il reddito complessivo non supera 15.493,71 euro, a 247,90 euro, se il reddito oltrepassa tale soglia ma non il limite massimo di 30.987,41 euro.

  • Detrazione per i giovani inquilini

Spetta ai contribuenti di età anagrafica compresa tra i 20 ed i 30 anni di età e con un reddito complessivo non superiore a 15.493,71 euro. L’importo concesso è di 991,65 euro, per un massimo di tre anni.

  • Detrazione per i lavoratori dipendenti che prendono in affitto case per motivi di lavoro

Spetta a coloro i quali trasferiscono la residenze nel comune in cui lavorano o in uno confinante nei tre anni antecedenti la richiesta della detrazione. Requisiti essenziali sono:

  • il reddito complessivo non superiore a 30.987,41 euro;
  • la distanza di almeno 100 km dal precedente comune;
  • la localizzazione in una regione diversa da quella della residenza iniziale.

La detrazione va da un massimo di 991,65 euro, se il reddito non supera 15.493,71 euro, a 495,80 euro, se oltrepassa tale soglia ma non il limite massimo.

  • Detrazione per gli studenti fuori sede

Spetta a coloro che, per motivi di studio, si trovano ad almeno 100 km di distanza dal comune originario e, in ogni caso, in una diversa provincia. Il contratto di affitto deve essere stipulato ai sensi della legge 431/98, con contratti di ospitalità o mediante atti di assegnazione in godimento o locazione direttamente con l’Università o Collegio. La detrazione massima non può superare i 500 euro l’anno (quindi su un canone massimo di 2.633 euro).

Si ricorda, infine, a titolo informativo, che a partire dall’anno 2014 è possibile ottenere una deduzione dal reddito complessivo per la costruzione o l’acquisto di immobili da destinare alla locazione.

 

Info: Agenzia delle Entrate 

Vedi: Detrazioni fiscali sulla casa, parte prima: dall’acquisto alla ristrutturazione