Ai cittadini capita sempre più spesso di dover assistere a disservizi, malfunzionamenti, errori di fatturazione, ritardi e mancata attivazione o disattivazione dei servizi richiesti nell’erogazione dei servizi telefonici. Nel caso di problemi con il fornitore di servizi di telecomunicazioni (o di televisione a pagamento), è subito consigliabile presentare un reclamo direttamente all’operatore, così da avviare un’apposita procedura finalizzata a trovare una soluzione.
Ma, se dopo aver presentato reclamo all’operatore, il ricorso non è stato soddisfatto o il problema persiste si può ricorrere al “tentativo di conciliazione” e proporlo al Comitato Regionale per le Comunicazioni (Co.Re.Com) territorialmente competente (l’elenco è consultabile sul sito www.agcom.it) che agisce su delega di funzioni dell’Autorità. Il tentativo di conciliazione è, quindi, una procedura con la quale l’utente e l’operatore, aiutati da una parte terza (i Co.re.com. oppure le Camere di Commercio), cercano una soluzione bonaria alla questione.
Primo passo da fare è la presentazione dell’istanza di conciliazione al Corecom tramite raccomandata con avviso di ricevimento (modulistica reperibile sul sito dell’AGCOM o dei Co.Re.Com regionali); mediante posta elettronica certificata (PEC) o consegnata a mano con rilascio di ricevuta (allegando copia di un proprio documento d’identità).
Ricevuta l’istanza, il CoRe.Com. convoca le parti in udienza. In sede di conciliazione, ovviamente, è possibile raggiungere un accordo soltanto trovando un’intesa con la controparte.
Se con il tentativo di conciliazione non si raggiungono risultati, ci si può rivolgere al Giudice e dare avvio ad un’ azione giudiziaria nei confronti del gestore del servizio di telefonia.
Info: AGICOM