Se avete arredato la vostra nuova casa e per caso state ancora aspettando il tanto amato divano o una parte della vostra camera da letto, vi sarà certamente utile capire come e quando potete chiedere il risarcimento danni o anche la revoca del contratto d’acquisto.
Leggete sempre attentamente ogni parte del contratto che firmate per l’acquisto di beni, perché spesso la data di consegna prevista è approssimativa e ad esempio potreste trovare nel contratto questo tipo di dicitura: consegna dal 16/10/2015 al 16/12/2015.
La buona notizia è che, in questo caso, avete il diritto di chiedere di modificare la data di consegna con una fissa ed univoca e non più approssimativa.
In linea di principio, in caso di ritardo, non è possibile né rinunciare alla merce acquistata né richiedere il risarcimento danni per il ritardo, se non prima inviate una raccomandata – con ricevuta di ritorno – al venditore “intimandogli” la consegna della merce, così come stabilito dal Codice Civile in materia di obbligazioni e di inadempimento delle obbligazioni.
La data di consegna fissa, vi permette di chiedere il risarcimento danni – e di interessi – per il ritardo o anche l’annullamento del contratto stesso. Questo tipo di richieste devono essere inviate, scrivendo una lettera di disdetta, il giorno successivo alla mancata consegna prevista nella data fissa stabilita. Se la disdetta verrà inviata anche con un solo giorno di ritardo non avrà più valore, in quanto il venditore darà per scontato e certo che siete disposti a concordare una nuova data di recapito.
Sostanzialmente potete scegliere tre strade da seguire, alla scadenza della data fissa:
- chiedere la revoca del contratto e di conseguenza il rimborso;
- rinunciare alla consegna della merce che sia avvenuta oltre la data di consegna fissa e pretendere il risarcimento danni;
- infine potete insistere ed attendere il recapito del bene e allo stesso tempo volere il pagamento per il mancato rispetto della scadenza.
In tutti questi casi è necessario che inviate al venditore una lettera di messa in mora.