Aumento retribuzione lavoratori domestici: l’adeguamento Istat degli stipendi base

Facebook
Twitter
Google+
Pinterest
Linkedin

Arrivato alla stretta finale il negoziato per la conclusione del nuovo contratto collettivo in tema di lavoro domestico. Firmato l’accordo sull’aumento della retribuzione minima.

Il nuovo anno è iniziato con una piacevole sorpresa per le buste paga dei lavoratori domestici presenti in Italia. L’aumento salariale riconosciuto dalla contrattazione collettiva non è da capogiro, ma si tratta pur sempre di una, seppur modesta, gratifica per una categoria di lavoratori che troppo spesso, immeritatamente, la società moderna considera invisibile.

Approfondiamo nel dettaglio le novità introdotte dal nuovo accordo in materia di lavoro domestico, con particolare riferimento al trattamento economico.

Di quanto aumenteranno gli stipendi dei lavoratori domestici?

L’aumento in busta paga non sarà omogeneo per le diverse categorie di collaboratori familiari, ma varierà a seconda del livello di inquadramento.

Il tratto da mettere in evidenza, per chi non ha grande familiarità con questi concetti, è che l’inquadramento del lavoratore domestico è strettamente collegato alle specifiche mansioni svolte, all’anzianità di servizio e alle qualifiche.

Tenendo a mente questi parametri, sono previsti quattro livelli di inquadramento. Vediamo, per ciascuno di essi, quali sono i nuovi minimi retributivi introdotti dal recente contratto.

Livello A e A Super

Rientrano in questa categoria collaboratori familiari generici in prima formazione, si pensi ad esempio agli addetti alle pulizie o alla lavanderia, aiuti di cucina, addetti alla annaffiatura delle aree verdi ecc.

Per costoro, la retribuzione mensile sarà di 629,15 euro se l’attività lavorativa è svolta in regime di convivenza con il datore di lavoro. Se, invece, non c’è convivenza la paga oraria salirà a 4,57 euro. Per gli addetti alla mera compagnia di persone autosufficienti (si pensi alle babysitter) lo stipendio mensile salirà a 743,55 euro in caso di convivenza; per i non conviventi la paga oraria sarà pari a 5,39 euro.

Livello B e B Super

Sono inquadrati in questa fascia i lavoratori con esperienza superiore a 12 mesi, che svolgono mansioni esecutive richiedenti capacità professionali. Si pensi, a titolo d’esempio, a camerieri, autisti, custodi, giardinieri ecc. In questo caso, lo stipendio mensile del collaboratore convivente sale a 800,74 euro; se non c’è convivenza, la paga oraria sarà pari a 5,72 euro. Per gli addetti all’assistenza di persone autosufficienti, il salario mensile raggiunge l’importo di 857,94 euro, mentre la paga oraria per i non conviventi sale a 6,06 euro.

Livello C e C Super

Sono riconducibili a questa fascia i lavoratori in possesso di specifiche capacità professionali, che consentono loro di esercitare le proprie mansioni in piena autonomia (si pensi al cuoco). Per costoro il salario mensile sale a 915,15 euro per i conviventi, mentre la paga oraria raggiunge la soglia di 6,40 euro se manca la convivenza. Per chi assiste persone non autosufficienti in regime di convivenza, lo stipendio mensile sarà di 972,33 euro, mentre la paga oraria per i collaboratori non conviventi sarà di 6,74 euro.

Livello D e D Super

Si tratta di lavoratori in possesso di diploma o altro attestato nello specifico settore oggetto della prestazione lavorativa. Possono rientrare nella presente fascia maggiordomi, governanti, amministratori di beni di famiglia ecc…

Per tali lavoratori, la paga mensile sale a 1.143,91 euro se c’è convivenza; per i non conviventi la paga oraria sarà di 7,78 euro. Per l’assistenza a persone non autosufficienti lo stipendio mensile dei conviventi raggiungerà 1.201,11 euro; se manca la convivenza, la paga oraria sarà di 8,12 euro.

È utile precisare che gli aumenti di cui si è appena detto potranno essere applicati soltanto se il datore di lavoro retribuisce il proprio collaboratore domestico secondo le tariffe sindacali. Nessun aumento è invece previsto se il prestatore di lavoro percepisce una paga (mensile o oraria) superiore ai minimi sindacali.

Calcolatrice alla mano, l’aumento della retribuzione per i lavori domestici riconosciuto dal nuovo Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro è veramente esiguo: circa 5 o 6 euro in più al mese a seconda del livello di inquadramento. Rappresenta, tuttavia, un diritto al quale non dovete rinunciare. Vi consigliamo, pertanto, di rivolgervi al vostro professionista di fiducia per avere maggiori delucidazioni.

Approfondisci la tabella del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali che riporta le retribuzioni minime fissate dalla Commissione Nazionale.