Dallo scorso 1° luglio coloro i quali richiedono finanziamenti mediante la cessione del quinto del proprio stipendio o della propria pensione, devono tener conto dei nuovi tassi di interesse stabiliti dal Ministero dell’Economia e delle Finanze con apposito decreto del 19 giugno.
L’operazione di cessione del quinto è molto diffusa tra i lavoratori dipendenti ed i pensionati e consiste nel prendere in prestito un determinato importo e restituirlo, mensilmente, mediante il rimborso dal proprio stipendio o dalla propria pensione; al rimborso provvede direttamente l’Ente pensionistico che riverserà, a sua volta, all’istituto finanziatore l’importo dovuto.
Il soggetto richiedente stabilisce sia la rata mensile, che non può essere superiore ad un quinto di quanto percepito come stipendio o pensione, sia la durata del finanziamento, che deve essere compresa tra un minimo di 24 mesi fino ad un massimo di 120 mesi.
I tassi individuati dal Ministero si riferiscono sia al tasso medio sia al tasso soglia; quest’ultimo indica la misura massima applicabile senza sfociare nell’ambito dell’usura vera e propria.
LE NUOVE MISURE
- Fino all’importo di 5.000 euro richiesto a finanziamento: il tasso medio è pari al 12,20%, mentre il tasso soglia è pari al 19,25%;
- Oltre l’importo di 5.000 euro richiesto a finanziamento: il tasso medio è pari all’ 11,37%, mentre il tasso soglia è pari al 18,2125%.
Per conoscere l’esatta misura del tasso applicabile a ciascuna operazione è indispensabile conoscere l’età anagrafica del pensionato, oltre all’importo preso in prestito.
In sintesi abbiamo:
- per importi fino a 5.000 euro:
- fino a 59 anni di età il tasso è pari al 9,09%;
- tra 60 e 69 anni di età il tasso è pari al 10,69%;
- tra 70 e 79 anni di età il tasso è pari al 13,29%.
- per importi oltre 5.000 euro:
- fino a 59 anni di età il tasso è pari all’8,96%;
- tra 60 e 69 anni di età il tasso è pari al 10,56%;
- tra 70 e 79 anni di età il tasso è pari al 13,16%.
Fonte: Ministero Economia e Finanze – INPS