Spese universitarie statali e private in 730 2016

Le spese sostenute per la frequentazione dell’università, sostenute da parte dello studente contribuente, oppure dai familiari nel caso lo studente sia a carico dei genitori, sono detraibili del 19% nel modello 730.

Nella dichiarazione precompilata sono riportate integralmente le spese comunicate dalle Università statali mentre quelle comunicate dalle Università non statali sono riportate solo nel foglio riepilogativo.

Spese universitarie: cosa riporta la precompilata per le Università Statali?

La precompilata riporta i dati comunicati dalle Università Statali concernenti contributi, tasse d’iscrizione e tasse regionali sostenute con riferimento all’immatricolazione e all’iscrizione a:

  • Corsi d’istruzione universitaria;
  • corsi universitari di specializzazione;
  • corsi di perfezionamento;
  • Master che per durata e struttura dell’insegnamento siano assimilabili a corsi universitari o di specializzazione e sempre che siano gestiti da istituti universitari, pubblici o privati;
  • Corsi di dottorato di ricerca.

L’Agenzia ricorda che nella dichiarazione precompilata non sono indicati gli eventuali rimborsi ricevuti sulle spese universitarie (per esempio da parte di Enti diversi dall’Università), per cui il contribuente è tenuto a modificare la dichiarazione riportando solo le spese effettivamente rimaste a suo carico.
Non sono incluse nella dichiarazione precompilata altre spese universitarie detraibili, quali per esempio quelle sostenute per i test di ammissione e le prove di preselezione.  Anche le tasse regionali e i relativi rimborsi potrebbero non essere inclusi nella dichiarazione precompilata. In questi casi il contribuente integra, la dichiarazione inserendo le altre spese detraibili.

Non sono detraibili, invece, le seguenti spese inerenti all’istruzione:

  • Le spese concernenti lo acquisto di libri scolastici;
  • strumenti musicali e materiali di cancelleria;
  • I viaggi ferroviari;
  • Le spese di vitto e alloggio necessario per la frequenza della scuola;
  • I contributi pagati all’università pubblica sul riconoscimento della laurea conseguita all’estero.

È prevista invece la detrazione del 19% per le spese per i canoni di locazione sostenuti da studenti universitari fuori sede. Si tratta delle spese sostenute da studenti che studiano in università situate in un comune diverso distante almeno 100 km dal comune di residenza e comunque in una provincia diversa.

La detrazione spetta per i canoni di locazione da contratti stipulati o rinnovati in base alla legge 9 dicembre 1998, n. 431 (locazioni a canone libero), per i canoni concernenti i contratti di ospitalità, e agli atti di assegnazione in godimento o locazione stipulati con enti per il diritto allo studio, università o collegi universitari legalmente riconosciuti.

Come si detraggono le spese universitarie private?

Le spese sostenute presso le Università non statali sono detraibili in misura non superiore a quella stabilita annualmente per ciascuna facoltà universitaria con decreto del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, decreto che tiene conto degli importi medi delle tasse e contributi dovuti agli Università statali

Con tale decreto MIUR 288 del 29 aprile 2016, è stato fissato il limite spese università private detraibili.

Indirizzo Medico:

  • Nord 3.700 euro;
  • Centro 2.900 euro;
  • Sud Isole 1.800 euro.

Sanitario:

  • Nord 2.600 euro;
  • Centro 2.200 euro;
  • Sud Isole 1.600 euro.

Scientifico-Tecnologica:

  • Nord 3.500 euro;
  • Centro 2.400 euro;
  • Sud Isole 1.600 euro.

Umanistico – sociale:

  • Nord 2.800 euro;
  • Centro 2.300 euro;
  • Su Isole 1.500 euro.

Ai fini della detrazione d’imposta, agli importi fissati dal decreto, va aggiunta la tassa regionale per il diritto allo studio.

Info: Ministero dell’Istruzione