Grazie al “Job Act” moltissimi contratti lavorativi sono stati rivisitati. Uno, tra questi, è il lavoro accessorio, noto sopratutto per via dell’utilizzo dei cosiddetti voucher, ossia i buoni introdotti diversi anni fa per pagare le prestazioni occasionali.
Scopo del lavoro accessorio è di favorire l’occupazione di soggetti a rischio di esclusione sociale o non ancora entrati nel mercato del lavoro (oppure in procinto di uscirne), oltre che di favorire l’emersione del lavoro nero.
Il lavoro occasionale accessorio include tutte le prestazioni lavorative che non sono riconducibili a contratti di lavoro di alcun tipo, in quanto svolte in modo saltuario e regolate attraverso i buoni lavoro o voucher, che garantiscono la copertura previdenziale presso Inps e quella assicurativa presso l’Inail.
Beneficiari
Beneficiari di questo tipo di prestazione lavorativa sono:
- tutti i lavoratori (con riferimento alla generalità dei settori produttivi, ad eccezione del settore agricolo);
- studenti con meno di 25 anni, iscritti ad un corso di studi di qualsiasi ordine e grado nel week end, ovvero durante tutto l’anno se iscritti all’università (attività agricole stagionali);
- pensionati (attività agricole stagionali).
Tipologie di lavoro
Le figure professionali e le attività lavorative identificabili come occasionali sono:
- baby-sitter o dog-sitter;
- lavori di giardinaggio, pulizia e manutenzione di edifici, strade, parchi e monumenti;
- organizzazione di fiere e manifestazioni sportive, culturali o caritatevoli;
- lavori di emergenza o di solidarietà;
- consegna porta a porta e vendita ambulante di quotidiani e periodici;
- lavoro agricolo stagionale;
- lezioni private.
Limiti
Si può svolgere attività di lavoro accessorio fino ad un massimo di 7 mila euro l’anno, sommando gli incarichi dei diversi datori di lavoro, rivalutati ogni anno sulla base degli indici Istat. Inoltre, per quanto riguarda le prestazioni rese nei confronti di imprenditori commerciali o professionisti, le attività svolte a favore di ciascun committente non possono superare i 2 mila euro annui.
Come funzionano i voucher
Sono utilizzabili carnet di buoni orari numerati progressivamente e datati del valore di 10,00 euro (come regolato da Decreto Ministeriale). L’importo è comprensivo della contribuzione a favore della gestione separata Inps (13%), del premio Inail (7%) e di una commissione a favore del gestore, cioè l’Inps, che al momento è fissata al 5%.
Pertanto, il lavoratore si mette in tasca 7,50 euro per ogni ora di lavoro e sugli stessi non deve pagare alcuna imposta. L’acquisto dei buoni lavoro orari, numerati progressivamente e datati, deve essere eseguito in forma telematica o cartacea:
- presso qualsiasi sede provinciale Inps o via internet (dopo aver effettuato la registrazione sul sito dell’Inps, sia del datore di lavoro che del lavoratore);
- alle Poste, in una tabaccheria convenzionata o presso gli sportelli bancari abilitati (sul sito Inps è disponibile la lista degli esercizi convenzionati).
Fonte: www.servizi.inps.it