Permessi retribuiti diretti ai lavoratori per garantire l’assistenza al familiare disabile o usufruiti direttamente dal lavoratore disabile. Tante sono le novità in merito alla Legge 104, tra cui le nuove disposizioni in materia di unioni civili.
La Legge 104/92 contiene l’insieme delle agevolazioni previste per le persone con disabilità grave accertata, e le rispettive famiglie. La premessa su cui si fonda la legge, è diretta all’assistenza e all’integrazione sociale, nonché, rappresenta un supporto capace di garantire un adeguato sostegno alle persone disabili, per la valorizzazione dei propri diritti.
Quando si parla di Legge 104, si affrontano temi delicati inerenti la Legge-quadro del D.L. n. 104 del 05.02.1992, che disciplina tutte le agevolazioni, dirette sia ai lavoratori a cui è stata riconosciuta una disabilità grave, sia ai lavoratori che si trovano nella condizione di dover assistere un familiare con handicap grave: nello specifico, andiamo a verificare le regole riportate dall’INPS in materia di permessi retribuiti nella Legge 104.
Indice
A chi sono rivolti i permessi relativi alla Legge 104?
Beneficiari dei permessi retribuiti sono i lavoratori dipendenti, in possesso dei seguenti requisiti:
- disabili in situazione di gravità;
- genitori, anche adottivi o affidatari, di figli disabili in situazione di gravità;
- coniuge, parte dell’unione civile, convivente di fatto (articolo 1, commi 36 e 37, legge 20 maggio 2016, n. 76), parenti o affini entro il terzo grado di familiari disabili in situazione di gravità.
Tali agevolazioni possono essere richieste anche dai parenti e agli affini di terzo grado, quando gli aventi diritto (genitore, coniuge, convivente) abbiano raggiunto la soglia massima dei 65 anni di età, o qualora siano portatori di patologie invalidanti, oppure estinti.
Per poter usufruire dei permessi retribuiti, in base alla legge 104 è necessario essere lavoratori dipendenti, assicurati per le tutte le prestazioni inerenti l’INPS. Resta ben chiaro che chi si accinge a richiedere i permessi retribuiti deve poter dimostrare di trovarsi in una situazione di disabilità grave ai sensi dell’articolo 3, legge 5 febbraio 1992, n. 104.
È importante, inoltre, che il disabile assistito non risulti ricoverato a tempo pieno presso un ospedale pubblico o privato, o presso strutture simili, che garantiscono una cura sanitaria fissa.
Come funzionano i permessi retribuiti della Legge 104?
I lavoratori affetti da disabilità grave, possono usufruire di permessi durante le ore di lavoro così suddivisi:
- riposi orari giornalieri, che consistono in 2 ore al giorno se l’orario lavorativo è pari o superiore a 6 ore, un’ora in caso di orario lavorativo inferiore a 6 ore;
- 3 giorni di permesso mensile (frazionabili in ore).
I genitori lavoratori, sia naturali che adottivi o affidatari, aventi figli con handicap di età compresa tra i 3 e i 12 anni, possono usufruire di diversi permessi retribuiti, di seguito illustrati:
- tre giorni di permesso mensili, anche frazionabili in ore;
- prolungamento del congedo parentale.
Per i figli con handicap minori di 3 anni sono riconosciuti dei permessi giornalieri conteggiati in base all’orario quotidiano di lavoro, e cioè 2 ore al giorno se l’orario lavorativo è pari o superiore a 6 ore, un’ora in caso di orario lavorativo inferiore a 6 ore.
Come sono frazionate le indennità dei permessi retribuiti dalla Legge 104?
La legge prevede che le indennità relative ai permessi vengono ripartite in vari modi, tra cui:
- permessi fruiti a giorni: rimborsati sulla base della retribuzione effettivamente corrisposta;
- permessi fruiti a ore: rimborsati sulla base della retribuzione effettivamente corrisposta;
- permessi fruiti a titolo di prolungamento del congedo parentale fino al 12° anno di vita del bambino: rimborsabili al 30% della retribuzione effettivamente corrisposta.
Oltre ad usufruire dei permessi retribuiti, spetta anche l’assegno al nucleo familiare.
Cosa prevede l’INPS per i permessi della Legge 104 in materia di unioni civili?
L’INPS nella circolare n. 38 del 27 febbraio 2017, ha ampliato l’accesso ai permessi retribuiti, dando la possibilità di richiederli anche alle persone unite civilmente e ai conviventi di fatto, limitandone l’uso. Infatti, tale beneficio, non può essere richiesto per garantire l’assistenza diretta ai parenti del compagno.
Come fare la domanda?
La domanda può essere presentata all’INPS in vari modi: in via telematica online direttamente sul sito INPS o contattando il Contact center al numero 803 164, oppure avvalendosi degli enti di patronato e intermediari dell’Istituto.
Il modus operandi per accedere alla Legge 104 è molto ampio. Il consiglio è quello di consultare un professionista esperto nel settore, che vi indirizzi in modo adeguato su tutte le agevolazioni previste per legge.
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