Ape Social 2018: quando fare la domanda?

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La legge di Bilancio 2018 ha ampliato la messa a disposizione di fondi per i destinatari dell’Ape Social. Da quest’anno, sono previste la riduzione del requisito contributivo minimo per donne e figli e l’estensione dei soggetti che assistono e convivono con disabili gravi e ai lavoratori gravosi.

L’INPS fornisce le istruzioni per aggiornare le procedure per la richiesta dell’Ape Social 2018 collegate alle novità previste dalla Legge di Bilancio 2018. In generale si tiene conto del requisito contributivo maturato entro il 2018 e per le diverse categorie di lavoratori ammessi al beneficio sono previste regole specifiche. In quest’articolo vediamo quali sono le condizioni per fare la domanda.

Cos’è l’Ape Social 2018?

L’Ape Social, è un anticipo pensionistico a carico dello Stato erogato dall’INPS a soggetti che sono disoccupati o che si trovano in una situazione “difficile”. La somma, viene erogata tramite un assegno mensile, fino al raggiungimento dell’età prevista per la pensione di vecchiaia.

A chi è rivolta l’Ape Social 2018?

  • disoccupati per scadenza di contratto a termine e/o che abbiano finito di percepire il sussidio (ad esempio assicurazione Naspi) da almeno 3 mesi.
  • ai caregiver, cioè coloro che assistono coniugi, persone in unione civile o parenti di primo grado (figli o genitori) ammalati o disabili e alle categorie di addetti a mansioni gravose quali marittimi, pescatori, siderurgici e agricoltori;
  • lavoratori precoci: sono coloro che hanno iniziato a lavorare almeno un anno prima dei 19 anni;
  • donne con figli, pari a 6 mesi per ogni figlio fino ad un massimo di 2 anni, già anticipato in un nostro articolo (Ape sociale donne).

Quali sono i requisiti per accedere all’Ape Social 2018?

I requisiti principali per accedere all’Ape Social 2018 sono:

  • avere almeno 63 anni di età (i nati fino al 1955);
  • non percepire una pensione diretta;
  • avere cessato l’attività lavorativa.

Inoltre, nello specifico, al momento della presentazione della domanda:

  • i disoccupati involontari, cioè coloro che sono in stato di disoccupazione a seguito di scadenza del contratto di lavoro a tempo determinato, devono aver avuto, nei 3 anni precedenti la cessazione del rapporto, periodi di lavoro dipendente per almeno 18 mesi anche non continuativi e, da almeno 3 mesi, non devono più godere della prestazione di disoccupazione;
  • i caregiver devono aver assistito il malato/ disabile da almeno 6 mesi e devono aver versato almeno 30 anni di contributi;
  • i lavoratori precoci devono dimostrare di aver versato 41 anni di contributi anche se non hanno compiuto 63 anni di età;
  • gli invalidi civili con un grado di invalidità pari o superiore al 74% con 30 anni di contributi versati non devono percepire una pensione di inabilità o assegno di invalidità;
  • i lavoratori dipendenti devono aver svolto mansioni gravose per almeno 6 anni negli ultimi 7, oppure da almeno 7 anni negli ultimi 10 entro la fine del 2018.
  • i lavoratori addetti a lavori usuranti o mansioni gravose devono possedere almeno 36 anni di contributi e un periodo di lavoro continuativo di almeno 6 anni in una delle attività previste dalla Legge di Stabilità 2017.
  • Solo per quest’anno, per le donne è previsto un anno per ogni figlio per un massimo di 2 anni. Per le madri, i contributi versati scendono a 29 anni con un figlio e 28 anni con 2 o più figli. Inoltre se l’interessata svolge un lavoro definito “gravoso” i contributi stabiliti in 36 anni, scendono a 35 oppure a 34 anni.

Chi sono i soggetti esclusi dall’Ape Social 2018?

I soggetti esclusi sono:

  • i lavoratori autonomi e para subordinati;
  • lavoratori che non hanno concluso la prestazione di disoccupazione da minimo 3 mesi;
  • gli operai agricoli in stato di disoccupazione da almeno 3 mesi che non hanno ancora percepito l’indennità di disoccupazione;
  • i soggetti che hanno richiesto la liquidazione della Naspi in un’unica soluzione per finanziarsi un’attività imprenditoriale;

Come funziona l’Ape Social 2018?

L’indennità prevista è corrisposta ogni mese per 12 mensilità l’anno, fino all’età della pensione della vecchiaia. Gli assegni arrivano dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda di accesso al beneficio, sempre se a tale data sussistano i requisiti e le condizioni previste dalla legge, compresa la cessazione dell’attività lavorativa.

Il soggetto che richiede il beneficio può svolgere un’attività lavorativa come lavoratore dipendente o con collaborazione coordinata e continuativa, rispettando il limite di 8 mila euro lordi all’anno. Invece chi svolge un’attività come lavoratore autonomo non deve superare i 4,800 mila euro sempre all’anno.

Superati tali limiti di reddito, il lavoratore deve comunicarlo all’INPS entro 5 giorni dal momento in cui questo avviene.

Come fare domanda per l’Ape Social 2018?

Per prima cosa, è necessario presentare domanda per ottenere il riconoscimento del diritto da parte dell’INPS:

  • entro il 31 marzo 2018;
  • entro il 15 luglio 2018;
  • entro il 30 novembre 2018.

L’INPS dopo aver verificato l’esistenza delle condizioni per accedere al diritto, deve comunicare l’esito agli eventuali beneficiari:

  • entro il 30 giugno 2018 per le domande presentate entro il 31 marzo 2018;
  • entro il 15 ottobre 2018 per le domande presentate entro il 15 luglio 2018;
  • entro il 31 dicembre 2018 per le domande presentate entro il 30 novembre 2018.

In quest’ultimo caso le domande che sono state presentate, saranno prese in considerazione solo se sono ancora disponibili dei fondi.

Per il 2018 sono previste l’invio di molte domande all’INPS e una delle ultime novità della legge di bilancio 2018 è l’ampliamento dell’Ape sociale anche a coloro che maturano i requisiti dalla misura entro il 31 dicembre 2019.

Per approfondire, è utile consultare le circolari INPS 33/2018 e 34/2018.