Con la Legge di stabilità 2017 è stata introdotta la totalizzazione dei contributi previdenziali, un’alternativa gratuita alla ricongiunzione.
La ricongiunzione dei contributi previdenziali, versati in casse gestioni o fondi previdenziali diversi, per il libero professionista e per il lavoratore autonomo rappresenta un’operazione piuttosto costosa. Ma con la legge di stabilità 2017 è stata introdotta un’alternativa gratuita, vale a dire la totalizzazione dei contributi previdenziali.
La totalizzazione dei contributi previdenziali è un’opzione particolarmente interessante soprattutto per gli autonomi e i professionisti, ma è anche fruibile dai lavoratori dipendenti. Per questi ultimi, però, a partire dal 2013 (grazie alla Legge di Stabilità 2013) la ricongiunzione è diventata parzialmente gratuita, mentre per i professionisti e gli autonomi i costi possono essere di alcune migliaia di euro, somme spesso proibitive.
La totalizzazione rappresenta un compromesso, che permette di non perdere i contributi versati, visto che si tratta di un’operazione gratuita, anche se la pensione ottenuta in questo modo sarà di importo inferiore rispetto a quella che si otterrebbe tramite ricongiunzione.
Totalizzazione e ricongiunzione
La totalizzazione e la ricongiunzione dei contributi previdenziali versati sono due operazioni apparentemente simili, ma presentano delle differenze sostanziali. La ricongiunzione (detta anche ricongiungimento) permette di riunire sotto un’unica gestione tutti i contributi versati nelle varie casse, gestioni o fondi previdenziali. In questo modo si otterrà un’unica pensione, calcolata sulla base dei contributi versati. Il calcolo avverrà col metodo contributivo e, parzialmente, con il metodo retributivo. I costi della ricongiunzione dipendono dal numero di anni di contributi da riunire, dall’età e dal sesso del lavoratore.
La totalizzazione, invece, è gratuita e permette di ottenere un’unica pensione, ma i vari contributi rimangono sotto le rispettive gestioni, casse o fondi previdenziali. In soldoni, la pensione ottenuta tramite la totalizzazione è più bassa rispetto a quella che si otterrebbe con la ricongiunzione, ma a differenza di essa è gratuita. Il minor vantaggio della totalizzazione dipende dal fatto che il metodo di calcolo applicato per la determinazione della pensione è fatta interamente con il metodo contributivo.
Cumulo
Per fare un po’ di chiarezza vale la pena spendere due righe sul cumulo. Il cumulo, detto anche totalizzazione retributiva, è stato introdotto con la Legge di Stabilità 2013, per consentire ai lavoratori iscritti a più forme di previdenza obbligatoria, che non abbiano maturato il diritto alla pensione in nessuna di esse, di poter raggiungere i requisiti necessari a percepire la pensione di vecchiaia, la pensione di inabilità o la pensione ai superstiti. Il cumulo è gratuito e non è utilizzabile se si matura il diritto alla pensione di vecchiaia in una gestione.
La Legge di Stabilità 2017 ha previsto un nuovo cumulo gratuito dei contributi anche per gli autonomi e per i professionisti. Chi può chiedere la totalizzazione dei contributi previdenziali? I lavoratori dipendenti, i lavoratori autonomi (artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni mezzadri e parasubordinati) e i liberi professionisti, purché abbiano determinati requisiti.
Quali sono questi requisiti?
Innanzitutto i lavoratori e i professionisti interessati a chiedere la totalizzazione non devono essere già titolari di pensione. In secondo luogo devono anche avere dei requisiti contributivi, come specificato di seguito.
Bastano 20 anni di contribuzione – anche in casse, gestioni e fondi differenti – e aver compiuto 65 anni di età per poter avere diritto alla totalizzazione e quindi alla pensione. Coloro hanno versato almeno 40 anni di contributi possono richiedere la totalizzazione anche prima di aver compiuto i 65 anni. In quest’ultimo caso si matura il diritto alla pensione di anzianità, mentre nel primo caso si ha diritto alla pensione di vecchiaia. Per la pensione indiretta ai superstiti e per la pensione di inabilità sono richiesti dei periodi contributivi diversi, inferiori rispetto alle pensioni di vecchiaia e di anzianità.
Va precisato infine che non è possibile richiedere la totalizzazione dei contributi previdenziali se il lavoratore ha già richiesto e accettato la ricongiunzione.
La totalizzazione è un’alternativa economica, sebbene meno proficua, alla ricongiunzione, ma almeno mette molti professionisti e autonomi nelle condizioni di non rinunciare ai contributi versati. Per maggiori chiarimenti, prima di fare una scelta tra le due opzioni, si suggerisce di consultare un consulente.
Fonte: INPS