Come abbiamo visto il settore agricolo in Italia, è sicuramente un settore, che se rivisitato in chiave moderna, può ancora dare tanto, sotto molto punti di vista.
Ricordiamoci però, che il reddito dell’imprenditore agricolo è spesso messo a rischio da molteplici fattori, ed uno di questi, trattandosi di attività svolta prevalentemente all’aperto, è sicuramente il fattore climatico. Infatti eventi climatici particolari possono compromettere seriamente il duro lavoro di una stagione e mettere a rischio i ricavi dell’azienda.
Un altro fattore di rischio, non meno dannoso per l’imprenditore, che potrebbe passare inosservato ad un “occhio meno esperto”, è sicuramente l’andamento sul mercato dei prodotti agricoli.
Come possono fare dunque, gli imprenditori agricoli a difendere il loro reddito da tali fattori?
Sicuramente un valido strumento è la copertura assicurativa, strumento al quale hanno fatto ricorso già più di 85 mila imprenditori, grazie agli incentivi statali a tutela del reddito agricolo. Un sistema che però ha anche diversi “punti deboli”, tra i quali sicuramente:
- l’elevata concentrazione territoriale dell’intervento (circoscritto per lo più al Nord);
- la distribuzione settoriale (le polizze sono per lo più limitate ai settori vitivinicolo e delle colture arboree);
- la dimensione della aziende (netta prevalenza di imprese più grandi).
Con l’obiettivo di superare questi “punti deboli” la Commissione Europea, introduce una nuova politica agricola comune, basata su 3 strumenti operativi fondamentali:
- 1. contributi finanziari alle polizze assicurative per avversità atmosferiche, fitopatie, epizoozie, infestazioni parassitarie, emergenze ambientali;
- contributi finanziari ai fondi mutualistici per le avversità atmosferiche, fitopatie, epizoozie, emergenze ambientali;
- contributi finanziari ai fondi mutualistici per le perdite di reddito.
I tre punti di cui sopra sono i cardini di una serie di norme atte ad incentivare la diffusione degli strumenti assicurativi. Tra le novità c’è anche la stabilizzazione del reddito, denominato Ist (Income stabilization tool), che attraverso i fondi di mutualizzazione è finalizzato a supportare la gestione del rischio per il reddito delle imprese agricole.
Fonte: Ministero Politiche Agricole – Ismea