Professionisti: con il nuovo anno arrivano ricche agevolazioni

I liberi professionisti italiani potranno beneficiare dei fondi strutturali stanziati dall’Unione Europea fino al 2020, come previsto dalla Legge di Stabilità 2016

Buone notizie per i professionisti italiani: novità importanti giungono a seguito dell’approvazione da parte del Senato della Legge di Stabilità 2016 contenente un emendamento che darebbe il via alla Raccomandazione europea n. 361 del 6 maggio 2003, che riconosce le libere professioni al pari di piccole, micro e medie imprese.

Imprenditorialità 2020

Gli scenari che si aprono sono davvero interessanti per migliaia di professionisti che dal 2016 potranno accedere, indipendentemente dalla forma giuridica, ai fondi europei 2014-2020.
In quest’ottica, la Commissione Europea ha rilanciato un piano d’azione per facilitare l’accesso al credito e al mercato attraverso finanziamenti e programmi pensati appositamente per le libere professioni.

I fondi europei per lo sviluppo

I fondi strutturali sono risorse monetarie gestite dall’Unione europea per il sostegno dell’economia comunitaria, suddivisi in:

  • fondi diretti, gestiti ed erogati direttamente dalla Comunità Europea e suddivisi in Programmi Intercomunitari e Programmi di Cooperazione Esterna;
  • fondi indiretti, erogati dalla Comunità, ma gestiti dagli Stati membri attraverso i PON (Programmi Operativi Nazionali) e i POR (Piani Operativi Regionali).

E proprio per quanto riguarda i POR, che in Italia sono gestiti dalle Regioni, se ne possono annoverare 4 tipologie differenti:

  • FEOGA (Fondo Europeo Agricolo Orientamento e Garanzia): fondo per la tutela dell’ambiente e del paesaggio, per la competitività del settore agricolo e forestale, ecc.;
  • SFOP (Strumento finanziario di orientamento della pesca): fondo per il sostegno della pesca sostenibile e delle piccole comunità costiere;
  • FESR (Fondo europeo di sviluppo regionale): fondo che ha come obiettivo principale quello di creare occupazione e consolidare la coesione economico/sociale a livello regionale;
  • FSE (Fondo sociale europeo): fondo che sfrutta le risorse per lotta alla povertà, il sostegno dell’occupazione.

Le regioni italiane già operative

Alcune le regioni italiane hanno già avviato l’iter per permettere ai liberi professionisti l’accesso ai fondi, come ad esempio:

  • Lombardia: 30 milioni di euro messi a disposizione attraverso i bandi regionali denominati “Linea Start” e “ReStart” (interessati circa 133 mila professionisti tra avvocati, ingegneri, commercialisti e tutti gli altri professionisti iscritti agli albi professionali);
  • Friuli Venezia Giulia: fino a 20.000 euro in 3 anni (di cui il 50% a fondo perduto) per i liberi professionisti che vogliono avviare l’attività professionale anche in forma associata o societaria.

Requisiti per accedere ai finanziamenti

Per poter beneficiare dei fondi UE, i professionisti interessati devono verificare sul sito della Regione di residenza:

  • l’apertura e la scadenza del bando;
  • i requisiti di partecipazione;
  • le tipologie di spese ammesse e il tipo di agevolazione concessa (contributo a fondo perduto o altro tipo di incentivo);
  • verificare le modalità con le quali presentare la domanda e la documentazione richiesta.

Spese ammissibili

Si possono annoverare diverse tipologie di spese ammissibili per:

  • adempimenti di legge per l’avvio dell’attività professionale;
  • la locazione di locali adibiti all’attività (limite massimo di 10.000 euro per 1 anno);
  • la partecipazione a manifestazioni nazionali ed internazionali (fiere, congressi, rassegne);
  • la realizzazione di sistemi di sicurezza (impianti di allarme, telecamere, cassaforte, ecc.);
  • la ristrutturazione delle strutture adibite o da adibire all’attività professionale;
  • l’acquisto di arredi e di attrezzature tecnologiche finalizzate allo svolgimento dell’attività;
  • l’acquisto di beni strumentali, software, sito web, attivazione e gestione PEC (posta elettronica certificata);
  • l’ottenimento di garanzie (fideiussione per un massimo di 2.000 euro);
  • oneri per operazioni di microcredito (interessi e spese d’istruttoria per un massimo di 1.000 euro);
  • pubblicità.

Presentazione della domanda

Le domande per accedere ai contributi potranno essere inoltrate al massimo due volte nell’arco del triennio (che scatta nel momento in cui l’Agenzia delle Entrate assegna la partita IVA), fino all’ammontare di 20.000 euro.

 

Info: Agenzia delle Entrate