Ricerca industriale e sviluppo: la Regione Piemonte stanzia 15 milioni di euro per i progetti di innovazione

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Pioggia di fondi per lo sviluppo e l’innovazione, grazie al Por Fesr Piemonte arriva il bando che punta a rivoluzionare le imprese del territorio.

Nonostante il forte periodo di recessione che sta vivendo l’Italia e le scarse risorse messe a disposizione dal Governo, la Regione Piemonte ha deciso di sostenere la ricerca industriale con attività che puntano allo sviluppo sperimentale delle imprese attraverso il bando: “Poli di Innovazione – Linea B. Agevolazioni per progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, riservate alle imprese mai associate ai Poli”. Il bando, che rientra nel Por Fesr Piemonte, punta a dare nuova linfa vitale alle imprese del territorio piemontese che non siano masi state associate a poli di ricerca ed innovazione al fine di permettere a queste aziende di avviare una collaborazione utile a sviluppare un’idea innovativa. L’iniziativa ha trovato riscontro anche da parte della Regione Valle D’Aosta che a sua volta ha stanziato 1 milione di euro.

A chi si rivolge?

Il bando è aperto alle micro, piccole, medie e grandi imprese non associate ai poli presenti sul territorio piemontese o valdostano; le aziende che vogliono presentare domanda devono essere iscritte almeno da due anni alla camera di commercio, possedere un codice Ateco tra quelli previsti dal bando (consultare l’allegato 1) avere i registri contabili in regola, non essere in stato di fallimento o liquidazione, non essere soggette a provvedimenti di revoca o restituzione di somme riguardanti altri progetti della Regione Piemonte o Valle D’Aosta. Dal bando sono escluse le aziende agricole iscritte all’anagrafe Agricola della Regione Piemonte.

Di cosa si tratta?

I progetti dovranno essere coerenti con i settori individuati dalla strategia di specializzazione intelligente (S3) regionale, per cui possono essere presentati piani di innovazione scientifica e ricerca tecnologica che abbiano a che fare con:

  • Agrifood: tra le altre cose, tutto ciò che riguarda la gestione virtuosa delle produzioni alimentari, il recupero degli scarti, l’innovazione delle macchine agricole e della logistica;
  • Ict: il settore dell’informatica con la Digital Security, i cloud, il web in generale;
  • Green Chemistry and Advanced Materials: il polo si occupa di materiali innovativi per applicazioni in campo energetico, biomedicale, trattamento e conversione della biomassa vegetale, modelli di gestione di energia proveniente da fonti rinnovabili e molto altro;
  • Smart Products and Manufacturing: area tematica relativa allo sviluppo di sistemi automatici con applicazione di micro e nanotecnologie per un incremento dei processi produttivi, sistemi di automazione e controllo, logistica eccetera;
  • Textile: tessile per abbigliamento, arredamento o usi diversificati;
  • Energy and Clean Technologies: quest’area tematica si occupa di tutto ciò che può rendere più efficiente e razionale l’utilizzo di energia e risorse idriche, nonché tutto quello che riguarda la prevenzione dei cambiamenti climatici e degli impatti sulla società;
  • Life Sciences: sviluppo di tecnologie e strumenti che riguardano la salute, processi di cura e monitoraggio, sistemi analitici, soluzioni bioinformatiche di analisi dati.

La dotazione finanziaria di 16 milioni di euro è ripartita per ogni area tematica in questo modo:

  • Agrifood: 2 milioni di euro;
  • Ict: 2 milioni 250 mila euro;
  • Green Chemistry and Advanced Materials: 2 milioni 250 mila euro;
  • Smart Products and Manufacturing: 2 milioni 250 mila euro;
  • Textile: 2 milioni di euro
  • Energy and Clean Technologies: 2 milioni 250 mila euro;
  • Life Sciences: 2 milioni di euro.

Per poter essere accettati i progetti devono avere una rilevante componete innovativa e ogni impresa deve sostenere una spesa pari al 15% del costo totale del progetto. Per ogni progetto ci deve essere un capofila che rappresenti la partnership e gestisca tutta la parte burocratica relativa al finanziamento da parte della Regione. Gli elaborati presentati per il bando devono avere un valore minimo di 300 mila euro, somma che sale a 600 mila se partecipa almeno una grande impresa (ricordiamo che per Grande impresa si intende un’azienda con più di 250 occupati, un fatturato superiore ai 50 milioni di euro o un bilancio superiore ai 43 milioni di euro). Tutti i piani d’innovazione presentati devono essere portati a temine entro i 24 mesi dall’accettazione del progetto salvo proroghe specifiche che prolungano di sei mesi la scadenza. I fondi ottenuti coprono, tra le altre spese, quelle di viaggio, consulenza, personale, strumentazioni e materiali.

Come fare?

Le domande di partecipazione dal bando possono essere inviate a partire dalle ore 9:00 dell’1 febbraio 2017 fino alle ore 17:00 del 30 marzo 2017, esclusivamente in via telematica attraverso il modulo presente sul sito; oltre al modello si devono allegare:

  1. descrizione del progetto;
  2. crono-programma con date di inizio e di fine;
  3. sede di svolgimento dell’attività;
  4. schema dettagliato dei costi del piano di sviluppo e ricerca;
  5. importo richiesto per il finanziamento pubblico;
  6. documenti di riconoscimento di chi presenta il progetto firmati;
  7. documento in cui si indica il polo a cui ci si assocerà se il lavoro sarà valutato con esito positivo;
  8. copia del pagamento del bollo da 16 euro.

Con questo importante bando nato attraverso la gestione dei fondi Por Fesr Piemonte, la Regione punta a creare innovazione e dare linfa vitale alle imprese di nuova generazione, attraverso la condivisione della conoscenza per la sperimentazione e la creazione di nuove tecnologie, prodotti e servizi.

Fonte: Bando