Le imprese venete riceveranno contributi per la ripresa dopo i disastri naturali degli ultimi anni.
L’ultimo triennio non è stato benevolo con l’economia delle aziende venete, colpite dal 2013 in poi da tornado e alluvioni che hanno fortemente inciso sia sul funzionamento sia sulla produzione delle imprese agricole, provocando danni a immobili e beni. Per aiutarle a risollevarsi, la Regione Veneto ha stanziato 31 milioni di contributi alle imprese a supporto della ricostruzione e della ripresa economica sul territorio. Destinatarie sono le aziende che hanno perso in tutto o in parte edifici, macchinari, materie prime e prodotti finiti a causa delle calamità naturali più recenti.
A chi è rivolto?
La richiesta per accedere agli aiuti può essere presentata da tutte quelle attività produttive ed economiche colpite dagli eventi naturali eccezionali di maggio 2013, gennaio 2014 e luglio 2015. I titolari o i legali rappresentanti delle aziende interessate possono richiedere i contributi alle imprese se le rispettive attività possiedono i seguenti requisiti:
- devono essere iscritte al registro dedicato presso la Camera di Commercio competente, salvo le eccezioni previste dalla legge;
- devono essere in posizione regolare rispetto agli obblighi assicurativi, previdenziali e assistenziali;
- non devono trovarsi in stato di liquidazione o fallimento e devono uniformarsi alle norme antinfortunistiche, a quelle sul rispetto dei contratti lavorativi, sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e sulla tutela ambientale;
- non devono trovarsi sottoposti a provvedimenti che ricadono nell’ambito di applicazione delle leggi antimafia.
Di cosa si tratta?
Gli aiuti devono essere utilizzati per il ripristino di immobili e macchinari danneggiati dai disastri naturali in uno dei periodi indicati, oltre che per approvvigionare nuovamente le materie prime, i semilavorati o anche i prodotti finiti andati distrutti.
Nel caso dei beni immobili, per ottenere i fondi è necessario tenere presente che:
- se la domanda è presentata dal legale rappresentante dell’azienda proprietaria dell’immobile, il contributo si può richiedere sia per lavori già eseguiti che per quelli ancora da eseguire;
- se il contributo è richiesto da un’azienda non proprietaria dell’edificio danneggiato, il legale rappresentante può richiedere il sostegno solo per i lavori già effettuati e pagati;
- se l’azienda richiedente è comproprietaria dell’immobile, il contributo può esserle concesso totalmente solo se anche gli altri proprietari sono d’accordo.
Tuttavia, alcuni danni non possono essere coperti dall’indennizzo offerto dal Veneto. In particolare, si tratta di quelli alle pertinenze, se non sono direttamente coinvolte nella produzione e si trovano in edifici distinti da quelli sede dell’impresa; ad aree e terreni esterni, se a loro volta non sono impiegati in modo diretto nella produzione; ai fabbricati che al momento del disastro naturale erano in via di costruzione o a quelli costruiti in violazione alle norme edilizie e per i quali non era stato richiesto un procedimento di sanatoria.
Come fare?
La richiesta di sostegno deve essere inviata entro il 22 febbraio 2017. La domanda può essere inviata tramite posta elettronica certificata (PEC), spedita tramite raccomandata con ricevuta di ritorno oppure consegnata a mano presso la sede provinciale a cui appartiene l’azienda che sta richiedendo il contributo (l’elenco delle sedi provinciali si trova all’interno della Deliberazione ). Insieme alla domanda dovranno essere presentati anche i seguenti documenti:
- perizia redatta da un tecnico abilitato con il dettaglio di danni e costi;
- perizia dettagliata della compagnia assicurativa;
- rendicontazione delle spese sostenute fino a quel momento.
Naturalmente, in caso di ottenimento del contributo questo comunque decadrà se la Regione accerterà che le dichiarazioni presentate non sono veritiere o se nel frattempo la proprietà dell’azienda sarà stata passata ad altri. In caso l’impresa danneggiata stia usufruendo anche di contributi di altre amministrazioni pubbliche, è possibile cumularli fino a raggiungere il tetto massimo stabilito dall’Allegato 2 della relativa Ordinanza del Capo di Dipartimento della Protezione Civile relativa, cioè l’OCDPC n. 385/2016.
Si tratta di una possibilità realmente concreta e molto utile per dare respiro e contribuire non solo a risollevare le aziende in difficoltà a causa dei disastri naturali, ma anche aiutare a migliorare la situazione lavorativa della regione. Poiché inoltre tali contributi alle imprese sono a certe condizioni cumulabili con altri, il complesso del programma di aiuti può risultare decisivo per risolvere le situazioni più gravi. Sarebbe dunque un vero peccato se chi ne ha diritto non approfittasse di questa importante opportunità.