Il debitore, anche se ha un obbligo nei confronti di un altro soggetto, viene tutelato da numerose norme. Il creditore, prima di effettuare una segnalazione o di avviare una procedura legale, deve infatti inviare al debitore un preavviso scritto.
Chi salta una rata di un finanziamento o di un mutuo o chi non paga il condominio oppure una bolletta viene tutelato da una precisa serie di diritti. Si potrebbe addirittura ritenere che il debitore abbia molti più diritti del creditore, con quest’ultimo che deve rivolgersi alla giustizia che, notoriamente, non ha tempi brevi.
La legge regolamenta i diritti del cattivo pagatore per difendere la dignità umana della persona ed impedire al creditore di vessare la controparte con pressioni psicologiche, restrizioni o addirittura minacce.
È importante comunque ricordare che il codice civile stabilisce che chi ha un debito nei confronti di un altro soggetto dovrà rispondere di questo con il patrimonio presente e futuro.
I diritti del debitore si attivano nel caso del ritardo nel pagamento di una rata del mutuo: se si tratta di un ritardo di pochi giorni non ci saranno particolari conseguenze nei confronti del pagatore.
La banca potrà sollecitare il pagamento ma non può spingersi fino ad agire nei suoi confronti o ad effettuare una segnalazione presso la centrale rischi.
La morosità del debitore scatta solo e soltanto dopo il 30° giorno di ritardo: in questo caso l’Istituto di Credito potrà avviare gli atti esecutivi tramite pignoramento dei beni e precetto, sebbene la procedura risulti comunque molto lunga.
I soggetti morosi per i pagamenti rientranti nei rapporti di condominio sono anch’essi tutelati da una serie di norme, tra cui il divieto di distacco dell’acqua e riscaldamento da parte dell’amministratore e l’impossibilità di ricorrere alla via giudiziaria senza l’istituzione della messa in mora del debitore.
Nei casi di ritardi o mancati pagamenti di affitti di locazione il tasto diventa dolente: sono molte le situazioni in cui i proprietari che affittano il loro locale nei confronti di cattivi pagatori si lamentano poi della normativa che, a loro dire, aiuta il debitore a non pagare.
In realtà il problema non è relativo alla procedura del Tribunale quanto a quella pratica di sfratto da parte dell’ufficiale giudiziario, che può durare anche diverso tempo.
Il debitore, nelle situazioni di sfratto, ha comunque una serie di diritti tra cui:
- il diritto di pagare l’affitto fino alla data dell’udienza relativa allo sfratto, evitando quest’ultimo;
- il diritto di non essere sfrattato nel caso di ritardo del pagamento inferiore ai 20 giorni;
- il diritto di chiedere una proroga di 90 giorni nel giorno dell’udienza di convalida di sfratto per recuperare i soldi e pagare l’importo dovuto al creditore.
In ogni caso, comunque, è obbligatorio da parte del creditore inviare un preavviso scritto al cattivo pagatore prima di segnalarlo e farlo iscrivere nella Centrale Rischi delle Banche o nell’elenco cattivi pagatori Crif.
Approfondisci la parte del Codice Civile che parla Dell’inadempimento delle obbligazioni.