Quando si richiede un prestito di denaro, vari sono i controlli di routine effettuati dagli intermediari finanziari, o dagli istituti di credito, prima di decidere se accordare o meno il prestito richiesto. Tra questi sicuramente:
- la verifica delle garanzie che offre il richiedente;
- la verifica della reputazione tramite la consultazione dei Sistemi d’Informazione Creditizia (SIC).
Cosa sono i SIC, e come funzionano
I SIC sono dei registri sui quali vengono raccolte tutte le informazioni riguardanti i prestiti ed i finanziamenti in corso. Ogni volta che viene accordato un prestito, gli stessi istituti o gli intermediari che concedono il prestito, trasmettono automaticamente le informazioni negative, mentre le positive vengono trasmesse solo dietro esplicito consenso del trattamento dei dati personali, fornito dal richiedente del prestito.
Per il primo ritardo c’è un margine di tolleranza, in quanto viene segnalato solo se si ritarda il pagamento per oltre 2 mesi, ed inoltre la banca ha il dovere di dare al creditore ulteriori 15 giorni di tempo per saldare, prima di inoltrare la segnalazione.
Ogni ulteriore ritardo invece, può essere segnalato senza darne prima comunicazione.
È importante non venire segnalati nei SIC come cattivi pagatori, in quanto è chiaro che nessuno ha interesse a prestare denaro a chi non dimostra affidabilità.
L’unica alternativa in questo caso per aver un prestito, è quello di richiedere la cessione del quinto dello stipendio o della pensione.
C’è allora speranza per i ritardatari o cattivi pagatori di ottenere nuovamente un prestito? Certamente si, ma soltanto dopo la cancellazione dei dati negativi dei SIC, che avviene in automatico nelle tempistiche previste:
- 12 mesi per pagamenti di 1 o 2 rate;
- 24 mesi per pagamenti di 3 o più rate;
- 36 mesi per gravi morosità o prestiti non rimborsati.
A partire da quando si ci mette in regola con i pagamenti, e a condizione che non si verifichino altri ritardi.
Info: D. lgs. n.196/2003