Le informazioni derivanti da accertamenti fatti dal fisco senza preavviso non potranno più essere utilizzati, violano il diritto del contribuente.
L’Agenzia delle Entrate, attraverso i suoi ispettori, ha il compito di verificare il rispetto degli obblighi fiscali del contribuente per cercare di contrastare l’evasione e l’abusivismo fiscale. Per far ciò è possibile che il fisco faccia dei controlli sulle dichiarazioni dei redditi, indagini finanziarie e monitoraggio sulle imprese di grandi dimensioni. Il contribuente deve sempre sapere l’esito di tali attività, anche perché dovrà pagare eventuali multe ed avere sempre la possibilità di difendersi dalle accuse.
Basta ai controlli a sorpresa da parte del fisco
Secondo una sentenza recente le informazioni carpite senza preavviso non potranno essere utilizzate, anche se si tratta di notizie sensibili ed utili al fine dell’accertamento, perché violano il principio di buona fede che regola i rapporti tra stato e cittadino. Capita spesso che gli ispettori fiscali chiedano all’improvviso al contribuente delle informazioni sul reddito, sulle vendite se ha un’attività commerciale, sulla sua situazione economica, spingendo per avere una risposta immediata, mettendo il malcapitato in una situazione poco piacevole ed in uno stato di ansia. Questo tipo di comportamento è a tutti gli effetti illegittimo e le informazioni così ottenute non sono valide.
È utile sottolineare che L’agenzia delle Entrate può richiedere informazioni ai contribuenti, può invitare professionisti a comparire di persona, o tramite legali, per esibire tutti i documenti necessari ad una verifica sull’attività svolta, ma lo deve fare previa comunicazione e non a sorpresa.
A tal proposito sono state rese pubbliche delle semplici regole da rispettare:
- l’Agenzia delle Entrate deve inviare una lettera raccomandata al contribuente contenente il preavviso dell’accertamento;
- il contribuente ha il diritto a farsi rappresentare da una terza persona da lui delegata (es. il proprio commercialista o avvocato);
- le informazioni richieste dall’Agenzia delle Entrate devono essere fornite entro un tempo non inferiore a 15 giorni.
Se questa proceduta non fosse rispettata, il controllo con il successivo accertamento e procedimento non saranno validi. Se da una parte i controlli dell’Agenzia delle Entrate sono assolutamente legittimi, dall’altra i cittadini italiani devono essere rispettati ed avere il diritto di potersi difendere. Un altro passo avanti è stato fatto per la tutela di tutti!
Fonte: Commissione Tributaria Provinciale di Reggio Emilia sentenza 38/2/2017