Tra gli incentivi previsti, esoneri contributivi per 3250 euro l’anno alle aziende che assumono con contratti a tempo indeterminato.
La teoria keynesiana parte dall’idea che le aziende producono per soddisfare la domanda di beni e servizi che richiede la popolazione; secondo Keynes è in periodi di crisi che lo Stato deve intervenire per sostenere la domanda.
In fasi di crisi economica aumenta la disoccupazione: le famiglie hanno meno soldi a disposizione, il loro potere d’acquisto diminuisce, la domanda di beni precipita e le aziende sono costrette a ridurre la produzione; meno soldi si hanno meno si compra, le aziende si adeguano: producono di meno e sono costrette a licenziare. La crisi, quindi, genera altra crisi: come un cane che si morde la coda.
La crisi economica che stiamo vivendo sembra aver confermato il pensiero di Keynes. Le aziende, messe a dura prova da un futuro incerto e dal calo della domanda, hanno iniziato a licenziare o a puntare su contratti di lavoro tendenzialmente di breve periodo: si è messo così in moto un meccanismo per il quale la scarsa possibilità di investire in personale qualificato e capace di apportare valore, le ha portate ad essere meno competitive sul mercato e a subire così ulteriori difficoltà.
La conseguenza? Il prolungamento della crisi, che ormai vediamo e sentiamo da anni.
Per uscire dalla stagnazione dell’economia Italiana, i governi hanno tentato nel tempo varie manovre per spingere le imprese ad assumere e investire su assunzioni stabili.
Tra gli incentivi previsti dalla legge di bilancio 2017 vi sono quelli occupazionali: il programma “Garanzia Giovani”, le assunzioni per giovani disoccupati, le assunzioni al Sud e altri ancora.
L’ “esonero contributivo assunzione sistema duale” è uno degli incentivi all’occupazione disponibili. Il sistema duale è un modello di formazione professionale volto a favorire l’occupazione giovanile promuovendo l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, e a contrastare la dispersione scolastica. Obiettivo del sistema duale è quello di favorire il passaggio tra la scuola e il lavoro puntando a ridurre il divario tra conoscenze teoriche e pratiche.
A chi spetta l’incentivo?
L’incentivo spetta a tutti i datori di lavoro che assumono giovani entro 6 mesi dal conseguimento del titolo di studio; questi devono avere svolto presso il datore di lavoro attività di alternanza scuola-lavoro o apprendistato, per almeno il 30% del monte ore previsto per le attività di alternanza, per la qualifica, diploma professionale, diploma di istruzione secondaria superiore o certificato di specializzazione tecnica superiore o, anche, apprendistato in alta formazione.
Alle aziende che effettuano assunzioni tra il 1° gennaio 2017 e fino al 31 dicembre 2018 con contratto a tempo indeterminato anche in apprendistato, spetta l’esonero del versamento dei contributi previdenziali per un periodo massimo di 3 anni e un contributo massimo di 3.250 euro annui (i premi e i contributi dovuti all’INAIL rimangono). Sono esclusi dagli incentivi i contratti di lavoro domestico e quelli relativi agli operai del settore agricolo.
In un mercato del lavoro a cui è sempre più difficile accedere e dove avere un contratto stabile sembra essere un’utopia, gli incentivi dello Stato, previsti dalla legge di bilancio 2017, potrebbero rivelarsi un buon punto di partenza. Chissà che non si riesca, almeno un po’, a cambiare la rotta dell’economia al tempo della crisi.
Le teorie economiche non sono infallibili, non valgono sempre, né per sempre, ma l’indicazione di Keynes sembra ancora valida: dove c’è crisi c’è bisogno dello Stato per ripartire.