Stop alle agevolazioni per chi delocalizza

Tutti noi abbiamo sicuramente sentito parlare di delocalizzazione, un fenomeno già diffuso negli USA, che nell’ultimo decennio ha preso piede anche in Europa, grazie ad un’economia sempre più aperta e integrata, che ha permesso ai flussi di capitali più libertà di movimento rispetto al passato.

Ma cosa si intende esattamente per delocalizzazione? Si tratta del trasferimento della produzione di beni e servizi in altri paesi, in genere in via di sviluppo. In senso stretto, ci si riferisce ad uno spostamento della produzione da imprese poste sul territorio di un determinato paese ad altre localizzate all’estero. La produzione ottenuta a seguito di questo spostamento dell’attività, non è venduta direttamente sul mercato, ma viene acquisita dall’impresa che opera nel paese di origine per essere poi venduta sotto il proprio marchio.

A livello aziendale delocalizzare ha indubbiamente i suoi pro (riduzione dei costi di produzione, disponibilità di manodopera specializzata a basso costo, agevolazioni e semplificazioni finanziarie), ed i suoi contro (perdita di controllo della qualità e riduzione del livello di occupazione).

A livello nazionale quando un’azienda sposta il settore produttivo significa soprattutto perdita di posti di lavoro. Inoltre capitava che a delocalizzare erano grandi imprese, che avevano ricevuto contributi statali, con la doppia beffa che oltre a diminuire l’occupazione in Italia, venivano portati via capitali, che sarebbero dovuti servire per fare investimenti sul territorio.

A mettere un freno a questa malsana pratica ci ha pensato un emendamento della Legge di Stabilità 2015, che prevede la decadenza dei contributi pubblici in conto capitale eventualmente erogati a partire dal primo gennaio 2014 se l’impresa delocalizza la produzione in uno Stato non appartenente all’Unione Europea entro tre anni dalla concessione degli stessi. Inoltre, l‘impresa dovrà anche restituire i contributi a fondo perduto ricevuti. La penalizzazione, tuttavia, scatta solo se di dimezza il proprio personale.

 

Fonte: Legge di Stabilità 2015