Ormai i lavoratori italiani l’hanno capito benissimo: una volta maturati i requisiti per andare in pensione bisogna cogliere immediatamente l’attimo senza dubitare o attendere tempi migliori.
Sarà, infatti, sempre più oneroso lasciare il lavoro dopo il 2015, poiché la legge Fornero, ebbene si ancora Lei, prevede una riduzione degli assegni pensionistici a partire dal prossimo anno.
L’adeguamento delle pensioni è dovuto, in base alla legge, all’applicazione dei coefficienti stabiliti dal Ministero sul montante contributivo, al fine di ottenere un duplice risultato:
- diminuire la rata della pensione in proporzione all’aumento della speranza di vita del pensionato;
- riequilibrare il peso del sistema previdenziale sui conti pubblici.
La durata dell’adeguamento sarà triennale, quindi dal 2016 fino al 2018, per poi diventare biennale dal 2019. I soggetti interessati all’adeguamento sono tutti coloro che andranno in pensione qualunque sia il sistema utilizzato per il calcolo della stessa. Come sappiamo la pensione può essere calcolata secondo tre diverse modalità:
- Metodo retributivo, ovvero tenendo conto delle ultime annualità di retribuzione e sulle ultime settimane di contributi versati. Tale metodo non si applica a partire dal 1° gennaio 2012 ed è riservato a coloro i quali hanno almeno 18 anni di contribuzione fino al 31 dicembre 1995;
- Metodo contributivo, ovvero considerando i versamenti dei contributi durante l’arco lavorativo, annualmente rivalutati. Tale metodo viene applicato a chi ne ha fatto esplicita richiesta e a coloro i quali non posseggono i requisiti contributivi al 1° gennaio 1996;
- Metodo misto, ovvero calcolato col retributivo fino al 1995 e col contributivo dal 1996 in poi; è riservato a coloro i quali hanno meno di 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995.
Fonte: Decreto Ministero del Lavoro 22 giugno 2015