Novità, a Pisa, per locazione agevolata e transitoria.
A siglare questa piccola, importante rivoluzione sono Sicet, Sunia, Uniat, Unione inquilini, Uppi, Confedilizia, Sinistra per, Diritti a Sinistra e Comune di Pisa. Grande soddisfazione è stata espressa sia dalle organizzazioni degli inquilini che da quelle dei proprietari.
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Inquilini e proprietari buone notizie
L’accordo siglato pochi giorni fa da tutte le parti in causa prevede affitti più bassi per gli inquilini e agevolazioni fiscali per i proprietari. Una riforma importante sul fronte dei contratti di locazione agevolati e transitori che nasce da lunghe sollecitazioni, nate in seguito agli effetti della crisi che ha esposto sia le famiglie che i settori più deboli al rischio casa.
Casa, investimento preferito degli italiani
La casa resta per molti italiani la tipologia di investimento preferito. Il portale www.marketingefinanza.com offre interessanti approfondimenti sui temi degli investimenti, dal mattone ai bitcoin. Ciò nonostante non tutti sono pronti ad affrontare o possono affrontare le spese di un mutuo e per questa ragione il mercato degli affitti risulta molto fiorente. Ecco perché l’accordo siglato a Pisa rappresenta una boccata d’ossigeno per le famiglie.
Il commento del Comune di Pisa
A commentare l’accordo è l’assessore alla casa del Comune di Pisa, Ylenia Zambito. “Con questo accordo – dice Zambito – abbiamo consegnato sia ai proprietari che agli inquilini uno strumento prezioso che consente ai primi di abbassare il canone di locazione senza veder ridotta la propria remunerazione e ai secondi di risparmiare sull’affitto ed avere una qualità di vita più dignitosa. Si tratta di uno strumento sempre più utilizzato e che funziona grazie agli incentivi economici previsti dallo Stato, con la cedolare secca al 10 per cento e dal Comune, attraverso l’aliquota Imu al 4 per mille per gli immobili affittati a canone concordato anziché del 10,7 per quelli affittati libero mercato. Siamo convinti che grazie a questo strumento avremo sempre meno case sfitte, meno famiglie morose, così riducendo la tensione abitativa in città”.
Cosa prevede l’accordo
Il documento siglato dalle parti in causa prevede la nascita di un osservatorio con i compiti di monitoraggio delle problematiche abitative. Prevede anche Agenzie Sociali per la casa per favorire l’accesso alle locazioni private e stabilisce le nuove zone omogenee: 1) pregio; 2) zona a; 3) zona b; 4) zona c; 5) zona d. A ogni zona, poi, è collegato un canone minimo e massimo che può essere applicato in funzione delle condizioni in cui l’appartamento al centro del contratto di locazione è mantenuto. In questo modo, il canone sarà più basso di quello previsto dalle condizioni di libero mercato, con benefici fiscali aggiuntivi, però, per i proprietari di casa.
Il neo
In una nota “Unione Inquilini di Pisa e Sicet, seppur soddisfatti della nuova stesura degli accordi territoriali, chiedono al Comune di Pisa e alle organizzazioni dei proprietari di pubblicizzare gli accordi, incentivando i locatori alla stipula dei contratti concordati. Tale necessità si ravvisa soprattutto per i contratti stipulati con gli studenti universitari ai quali, ancora oggi, vengono imposti contratti di locazione a canone libero, spesso anche per camere o porzioni d’immobile”.