Cosa gli assistenti di volo scoprono immediatamente su di noi appena saliamo a bordo: i segreti svelati dagli esperti

Cosa capiscono davvero gli assistenti di volo su di noi (ancora prima che ci sediamo)? Sorrisi smaglianti, ma occhi d’aquila: ecco come hostess e steward scrutano ogni passeggero e perché la loro attenzione può fare la differenza tra volo tranquillo e… soap opera tra le nuvole.

L’imbarco: il red carpet della psicologia umana

Quando saliamo su un aereo, spesso ci lasciamo avvolgere dall’accoglienza calorosa del personale di bordo: sorriso perfetto, succo di pomodoro (con o senza limone?), risposte precise a ogni domanda. Ma sotto quell’aria rassicurante, hostess e steward osservano attentamente, specialmente nel magico momento dell’imbarco.

  • Ogni nostro gesto viene analizzato nei minimi dettagli: dal modo in cui trasciniamo la valigia a come evitiamo (o cerchiamo) lo sguardo degli altri.
  • Lo scopo? Prevenire qualsiasi problema che potrebbe rovinare la serenità a bordo.

Secondo le testimonianze raccolte sul forum Quora, la discrezione non manca… ma nemmeno la professionalità di chi, ormai, riesce a leggere il passeggero quasi quanto il controllo passaporti.

Quello sguardo esperto che tutto vede (e capisce): cosa cercano davvero?

Il personale di bordo riceve una formazione specifica per cogliere i più piccoli segni di stress, malattia o comportamenti sospetti. Alcune situazioni sono più comuni di altre:

  • Aviophobia: la paura di volare non passa inosservata. Janice Bridger, hostess con 27 anni di esperienza, lo conferma: “Un sorriso e qualche parola rassicurante sono la chiave per evitare drammi ad alta quota”.
  • Bisogni speciali: i passeggeri che necessitano di assistenza supplementare richiedono uno sguardo ancora più attento—specialmente durante il volo o in caso di emergenza. Amar Rama, un’altra hostess, confessa: “Voglio assicurarmi che nessuno resti indietro”.
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Con l’arrivo del Covid, le maglie della sorveglianza si sono ulteriormente strette:

  • Chi mostra sintomi di malattie infettive (o un solo colpo di tosse sospetto!) può vedersi negare l’accesso a bordo, per il bene collettivo: “Siamo in uno spazio chiuso, non sarebbe giusto mettere tutti a rischio”, enfatizza Amar Rama.
  • L’assistente di volo diventa il primo anello della catena di soccorso. Spetta a lui o a lei un primo “diagnostico”—senza diploma medico!—se qualcuno si sente male.

Come racconta Janice Bridger: “Una volta una passeggera ha avuto un infarto alla porta d’imbarco. Meglio lì che a 12.000 metri! Siamo formati al pronto soccorso, ma non possiamo fare diagnosi vere e proprie.”

Attenti agli imbrogli… e agli imbottiti!

Oltre allo stress e alla salute, ci sono passeggeri che cercano di superare i limiti: chi tenta di portare animali in valigia a mano (sì, succede!), chi trasporta bottiglie di alcolici sperando in un party improvvisato tra le nuvole. Janice Bridger rivela: “Ho scoperto persone che provavano a passare con animali o alcol. Anche se l’alcol a bordo è permesso, chi è già alticcio rischia di non volare proprio”.
E se qualcuno sale troppo allegro o alterato, la porta può restare chiusa davanti a lui: “La prima impressione è spesso quella giusta — possiamo rifiutare passeggeri che metterebbero a rischio la sicurezza del volo”, ricorda un’altra hostess.

Alleati segreti: muscoli, esperienza e lavoro di squadra

Sorpresa! A volte il vostro aspetto può trasformarvi nei migliori amici del personale di bordo. I passeggeri muscolosi e atletici sono una vera risorsa in caso di emergenza:

  • Se scoppiasse una rissa (tocchiamo ferro), una hostess può chiedere discretamente aiuto a un viaggiatore palestrato, che può aiutare a contenere situazioni pericolose.
  • Ma non solo i “bodybuilder” sono i preferiti: chi ha già lavorato nel mondo dell’aviazione viene tenuto d’occhio—positivamente! Come collega in incognito, potrebbe essere determinante in caso di emergenza medica o meccanica.
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Janice Bridger lo dice chiaramente: “È sempre utile sapere dove sono sedute queste persone, perché possono diventare parte del team, se necessario”.

Insomma, la prossima volta che salite a bordo, ricordate: ogni vostro gesto, sorriso, sguardo nervoso o muscolo teso viene notato. Ma non per giudicarvi, solo per assicurarvi un viaggio sicuro e, si spera, turbolenze solo nel bicchiere. Buon volo!

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