La riforma del sistema pensionistico italiano si prepara a un cambiamento significativo che avrà effetto dal 2027. Con l’adeguamento dell’età pensionabile, il Governo cerca di rispondere alle nuove aspettative di vita della popolazione. Questa decisione, annunciata dal Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, non solo modifica i requisiti di accesso alla pensione di vecchiaia, ma impatta anche sulle pensioni anticipate. I dettagli di queste novità sono stati delineati nella bozza della Legge di Bilancio 2026, che promette di portare a una revisione dei criteri attuali.
Chi è interessato a capire come queste modifiche possano influenzare il proprio futuro dovrà prestare attenzione a vari aspetti, dalla nuova età richiesta per il pensionamento alle condizioni per ottenere una pensione anticipata. Scopriamo insieme quali sono le principali novità in arrivo.
Modifiche ai requisiti di pensione di vecchiaia
A partire dal 1° gennaio 2027, l’età pensionabile in Italia subirà un incremento. Questa misura è stata stabilita in base all’articolo 12 del decreto-legge n. 184 del 1997, che prevede adeguamenti automatici in base alle statistiche sulla speranza di vita fornite dall’Istat.
A partire dal 2027, per accedere alla pensione di vecchiaia, sarà necessario:
– avere **67 anni e un mese** di età,
– avere almeno **20 anni di contribuzione**.
Dal 1° gennaio 2028, l’età richiesta salirà a **67 anni e tre mesi**. Questo rappresenta il primo adeguamento dal 2019, quando era stata sospesa la precedente modifica legata alla speranza di vita.
Pensione anticipata: requisiti in aumento
Anche i requisiti per la pensione anticipata subiranno un cambiamento. Dal 2027, per gli uomini, il requisito di contribuzione passerà da **42 anni e 10 mesi** a **42 anni e 11 mesi**. Per le donne, il requisito rimarrà ridotto di un anno, passando da **41 anni e 10 mesi** a **41 anni e 11 mesi**.
Dal 1° gennaio 2028, i requisiti aumenteranno ulteriormente:
– Uomini: **43 anni e un mese**.
– Donne: **42 anni e un mese**.
Nonostante queste modifiche, la finestra mobile di tre mesi tra il raggiungimento del requisito e l’inizio della pensione resterà invariata.
Tabella dei requisiti pensionistici per il 2027 e 2028
Pensione di vecchiaia
| Anno | Età richiesta | Contributi minimi | Note |
|---|---|---|---|
| Fino al 31 dicembre 2026 | 67 anni | 20 anni | Requisiti attuali in vigore dal 2019 |
| Dal 1° gennaio 2027 | 67 anni e 1 mese | 20 anni | Primo adeguamento alla speranza di vita ISTAT |
| Dal 1° gennaio 2028 | 67 anni e 3 mesi | 20 anni | Secondo incremento di due mesi |
Pensione anticipata ordinaria
| Anno | Uomini (anni di contributi) | Donne (anni di contributi) | Finestra mobile | Note |
|---|---|---|---|---|
| Fino al 31 dicembre 2026 | 42 anni e 10 mesi | 41 anni e 10 mesi | 3 mesi | Requisiti vigenti |
| Dal 1° gennaio 2027 | 42 anni e 11 mesi | 41 anni e 11 mesi | 3 mesi | Primo incremento di un mese |
| Dal 1° gennaio 2028 | 43 anni e 1 mese | 42 anni e 1 mese | 3 mesi | Secondo incremento di due mesi |
Pensione anticipata contributiva (post 1996)
| Anno | Età minima | Contributi effettivi | Finestra mobile | Note |
|---|---|---|---|---|
| Fino al 31 dicembre 2026 | 64 anni | 20 anni | 3 mesi | Requisiti vigenti |
| Dal 1° gennaio 2027 | 64 anni e 1 mese | 20 anni e 1 mese | 3 mesi | Primo adeguamento di un mese |
| Dal 1° gennaio 2028 | 64 anni e 3 mesi | 20 anni e 3 mesi | 3 mesi | Secondo adeguamento di due mesi |
Esclusioni per lavori gravosi e usuranti
Il Governo ha previsto delle eccezioni per alcune categorie di lavoratori, in particolare per coloro che svolgono lavori usuranti o gravosi. Questi lavoratori non saranno soggetti all’aumento dell’età pensionabile e continueranno a seguire i requisiti attuali fino al 2026. Tra questi, rientrano i lavoratori precoci che hanno accumulato almeno 12 mesi di contributi prima dei 19 anni.
Aumento delle pensioni minime nel 2026
Un’altra importante novità riguarda l’incremento delle pensioni minime. Dopo le critiche ricevute per l’aumento minimo dell’anno precedente, il Governo ha previsto per il 2026 un incremento di 20 euro mensili, legato all’inflazione. Secondo le stime, questo porterà la pensione minima a superare i 630 euro al mese, tenendo conto anche della rivalutazione automatica prevista dalla legge.
Impatto sui conti pubblici
Le stime contenute nel Documento programmatico di bilancio indicano che l’adeguamento dei requisiti pensionistici porterà a un risparmio strutturale di circa 3 miliardi di euro nel triennio 2027-2029. Tuttavia, questo potrebbe avere un impatto significativo sui lavoratori, specialmente su coloro che si trovano vicini alla pensione. Il Governo prevede che queste misure siano in linea con le raccomandazioni della Commissione europea per garantire la sostenibilità del sistema previdenziale. Tuttavia, la questione resta aperta, con i sindacati che chiedono un dialogo per affrontare le implicazioni dell’aumento dei requisiti.
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