Lasciateci vivere! Perché pesare ogni chilo delle mamme rovina la gioia della gravidanza secondo tante donne
Un club esclusivo (di cui a volte vorresti fare parte…)
Hai presente quando intorno a te c’è quell’aria da club segreto delle donne incinte, tutto pance e sorrisi luminosi, e ti viene l’irresistibile desiderio di infilare un cuscino sotto la maglietta per entrare anche tu? Ecco, la protagonista di questa storia lo confessa subito: anche a 75 anni continuerà a interrogarsi sul famoso quarto figlio. Ma c’è qualcosa che spegne tutta questa festa di cuore e ormoni: il terrore imposto da moltissimi medici e ostetriche sui “quintali autorizzati” da prendere durante la gravidanza.
E non stiamo parlando di donne che partono già con un BMI da lanciare allarmismi stile rotocalco; qui si racconta di amiche filiformi, future mamme tanto leggere che farebbero sembrare Kate Moss una robusta montanara, e che dopo 6 o 7 mesi si ritrovano con una decina di chili in più, nulla che faccia gridare all’obesità. Eppure…
Il dramma della bilancia: quando il medico si trasforma in giudice
In una delle tante storie raccolte, una futura mamma, magrissima con la pancia rotonda e un aspetto da adolescente vista da dietro, si sente dire dal suo medico – descritto con eccessiva generosità come un “gentleman” – che se non rallenta con i chili, a fine corsa non la riconoscerà più nessuno. E così, invece di uscire dalla visita con un sorriso a 32 denti perché il suo bimbo cresce sano e bello, la incroci con gli occhi lucidi dalla paura, super stressata dai doveri delle future visite, spaventata dalla possibilità di essere sgridata. Le parole non sono leggere, e il timore della “ramanzina” medica soffia come il maestrale sulla serenità delle mamme.
Non si tratta di negare i rischi di una eccessiva presa di peso, per la salute della madre o del bambino. E sì, tutti sappiamo quanto sia faticoso ritrovare la linea dopo il parto e che l’adagio “mangia per due” è un tantino sopravvalutato. Ma è triste pensare che per la gran parte delle donne quei nove mesi debbano essere dominati dalla paura di ingrassare, un’ansia costante, che trasforma la gravidanza in una gara persa in partenza. A meno che tu non sia un’ex Spice Girl accasata con un calciatore: mettere al mondo un bimbo di tre chili implica per forza arrotondarsi un po’.
Procreazione light e stress dietetico: una nuova (futile) battaglia?
E invece ora si vorrebbe che le future mamme procreassero in versione light, a basso contenuto di grassi e zuccheri. Ma dove sono i veri dati che dimostrano che prendere 20 chili in gravidanza fa davvero male alla salute di mamma e bebè? E perché nessuno mette sulla bilancia (non medica!) i rischi dello stress provocato dalle ossessive raccomandazioni dietetiche di certi ginecologi?
Speciale menzione va a tutte le future mamme che si sentono ridotte a numeri: una futura mamma racconta di aver perso 4 chili senza far nulla, ma di essere stata poi “perseguitata” dal servizio dietologico ospedaliero che la voleva a tutti i costi a dieta, nonostante le analisi nella norma. La verità è che le fanno sentire più un insieme di chili che una persona intera, amplificando ansie, colpe e paure già fisiologiche della gravidanza.
Una delle testimonianze più tenere e feroci: il ricordo di un medico che, vedendo il bimbo di sei mesi “ben tondo”, ordinò una dieta paurosa per evitare che diventasse obeso. Risultato? Un adolescente alto un metro ottantatre e molto magro. Morale: lasciate in pace mamme e bambini, e non ascoltate quei “uccellacci del malaugurio” che vogliono mettere tutti a dieta fin dal biberon.
Riscoprire il piacere della gravidanza: mamme, fidatevi del vostro istinto!
Alla fine, molte donne raccontano di aver sentito la pressione del magro a tutti i costi, di aver vissuto diete ferree e mesi di ansia – solo per scoprire, magari anni dopo, che la serenità (e la bilancia equilibrata) si ritrovano ascoltando il proprio corpo. Ogni esperienza è diversa. Basta guardare chi, per non ingrassare troppo, entra in un “regime” che poi continua negli anni, o invece chi si gode la gravidanza come desidera e ritrova se stessa senza stress.
- Ogni fisico è diverso: vivere la propria gravidanza senza paura è un atto di fiducia in se stesse
- Mangiare con equilibrio e piacere è meglio che vivere nel conteggio delle calorie e delle ramanzine
- Chiedere ai medici più dialogo e meno giudizio: l’ansia e le emozioni non si pesano sulla bilancia!
- Il peso non racconta la salute, né la felicità: ascolta i segnali del tuo corpo e abbraccia – letteralmente – il tuo pancione
Conclusione: Che siano undici, quindici o diciotto i chili in più, la vera priorità dovrebbe essere riappropriarsi della gioia di aspettare un figlio. Lasciate le tabelle agli amministratori di condominio, e vivete quei nove mesi con curiosità, ascolto, gusto e (perché no) anche un po’ di cioccolata. “Lasciateci vivere!” non è solo uno slogan: è un invito ad abbracciare la gravidanza nella sua interezza, senza che la felicità venga pesata, grammo dopo grammo.
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