Lasciare tutto per cucinare in mezzo al mare, tra lusso sfrenato e paesaggi da sogno? Non è una scelta da tutti. Ma per Antoine, oggi 33enne originario del centro della Francia, questa scommessa ha cambiato radicalmente la vita… e il conto in banca!
Dalla provincia francese agli yacht dei miliardari: la svolta di Antoine
Mollare una carriera stabile per inseguire il giro del mondo non è certo un passo facile: richiede coraggio, ma anche la capacità di rinunciare a una sicurezza lavorativa che spesso si è costruita con fatica. Antoine lo sa bene. Cresciuto nella Francia centrale, senza il diploma di scuola media, ha comunque trovato presto la sua strada: prima un BEP hotellerie-restauration (l’equivalente di un titolo professionale), poi diversi anni in ristoranti stellati nel Regno Unito, quindi nel raffinato ristorante dei genitori a Yvoy-le-Marron.
A 28 anni era già Executive Sous Chef in un hotel cinque stelle a Dublino. Ma l’occasione della vita è arrivata in modo inatteso: il suo migliore amico, chef su uno yacht di oltre 80 metri, gli propone di sostituirlo durante un mese di vacanza. L’offerta? Sperimentare una cucina senza budget, viaggiare per il mondo, lavorare con un equipaggio internazionale e, dettaglio non banale, guadagnare più che in un ristorante di lusso sulla terraferma.
Il primo imbarco… e il colpo di fulmine per il mare
Antoine non si tira indietro: «Bisognava provarci!», ricorda. Soprattutto perché il settore, dominato dagli anglosassoni, vedeva i francesi con una fama dubbia sul fronte della lingua inglese. Lui però aveva dalla sua sia l’esperienza che la perfetta padronanza dell’inglese. Dopo una formazione rapida di cinque giorni, s’imbarca su uno yacht ormeggiato a Saint-Martin, nelle Antille Francesi. Quell’esperienza è una vera e propria scintilla: «Mi ha talmente appassionato che ho deciso di continuare in questo campo», racconta. Si iscrive così a varie agenzie specializzate nel yachting tra Antibes, Monaco e Barcellona e, da allora, ha cucinato su barche tra i 45 e i 130 metri appartenenti a milionari e miliardari. Dalla Francia al Portogallo, dalla Grecia all’Italia, passando per le Maldive, le Seychelles e Saint-Barthélemy: il suo curriculum galleggia oggi tra il Mediterraneo, i Caraibi e l’Oceano Indiano.
La quotidianità di uno chef di bordo
Non è tutto caviale e champagne, ma poco ci manca! «Ogni giorno penso ai pasti dalla colazione alla cena, inclusi snack, sia per i clienti che per i loro ospiti e l’equipaggio. Preparo piatti raffinati, ma a volte capita una richiesta più… pop: una pizza, un hamburger o persino una consegna da McDonald’s!» scherza Antoine. Il suo obiettivo? Soddisfare i desideri (e i capricci) degli ospiti.
Cambierebbe questo lavoro? Neanche per sogno: la vita di bordo è piena, movimentata e molto lontana da quella monotona a terra. Antoine sottolinea un aspetto fondamentale: il tempo. «In media cuciniamo la metà del tempo solo per i clienti. Quando sono a bordo, niente giorni liberi. Quando sono assenti, cuciniamo per l’equipaggio… e di solito posso godermi uno o due giorni di riposo a settimana. Pesca, surf, immersioni, musei, cascate – senza dimenticare esplorazioni di mercati locali e nuovi ristoranti gastronomici!».
E dal punto di vista economico? Le sorprese non finiscono qui:
- Stipendio decisamente comodo
- Vitto e alloggio a bordo compresi
- Possibilità di risparmiare molto e concedersi qualche lusso
Al momento, con tutte le complessità burocratiche tipiche di chi vuole mettersi in proprio, Antoine non vede ragioni valide per cambiare rotta: «Una grande opportunità si è presentata e l’ho afferrata – oggi capisco la fortuna che ho di poter visitare luoghi che non avrei mai visto altrimenti!».
Chef di yacht: un mestiere sempre più richiesto
Il settore del yachting è in pieno boom. Secondo il sito di assicurazioni Towergate, nel mondo esistono circa 200.000 yacht: una cifra che fa girare la testa, soprattutto considerando l’esclusività di queste navi. L’aumento della domanda è impressionante: nel 2023, il numero di yacht in costruzione è salito del 7% e in questo momento ci sono ben 648 imbarcazioni sopra i 30 metri in fase di completamento, secondo Merjin de Waard, fondatore di Superyacht Times.
Con una simile richiesta, sono in arrivo grandissime opportunità per chi sogna di entrare a far parte di questi equipaggi d’élite – chef in primis! La presenza di un cuoco a bordo, lo conferma l’esperienza di Antoine, resta assolutamente indispensabile.
Morale della favola? Chi sogna mare aperto e vuole cambiare vita, allacci il grembiule e tenga a portata di mano il passaporto… le onde delle opportunità attendono!
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