Nel panorama delle misure di sostegno economico, il rinnovo dell’Assegno di Inclusione assume un’importanza cruciale, soprattutto in vista delle novità previste dalla Legge di Bilancio 2026. Questo provvedimento si propone di semplificare e rendere più accesibile il supporto per le famiglie in difficoltà, eliminando alcune delle barriere che, fino ad oggi, ne hanno ostacolato l’efficacia. Con l’obiettivo di garantire una continuità nel sostegno, la nuova normativa non solo modifica le tempistiche di rinnovo, ma introduce anche una serie di benefici significativi per i richiedenti.
Il cambiamento più rilevante riguarda la possibilità di richiedere il rinnovo dell’Assegno di Inclusione senza dover affrontare una pausa di un mese. Questa modifica rappresenta un passo avanti fondamentale per le famiglie che si trovano a dover gestire situazioni di precarietà economica. Ma vediamo più nel dettaglio come funzionerà questa nuova misura.
Novità dell’Assegno di Inclusione nella Legge di Bilancio 2026
Il nuovo corso dell’Assegno di Inclusione consente ai beneficiari di presentare una nuova domanda al termine del primo periodo di 18 mesi, senza dover attendere un mese prima di ricevere nuovamente il sostegno. La Manovra 2026 stabilisce che il rinnovo possa avvenire in modo continuo, eliminando una pausa che in passato ha creato difficoltà a molte famiglie.
Rinnovo immediato con effetti retroattivi
Una delle caratteristiche più interessanti di questa riforma è l’applicazione retroattiva del nuovo meccanismo di rinnovo. Infatti, anche coloro che stanno per ricevere la diciottesima mensilità a novembre 2025 beneficeranno di questa nuova normativa. Tuttavia, rimane da chiarire come si applicherà concretamente questa disposizione, considerando che entrerà in vigore nel 2026 e fino ad allora saranno valide le norme precedenti.
Requisiti e modalità dell’Assegno di Inclusione 2026
L’Assegno di Inclusione è destinato a nuclei familiari che si trovano in situazioni economiche fragili. Per accedervi, è necessario soddisfare determinati requisiti, tra cui:
– Presenza di minori, persone over 60, componenti con disabilità o individui in condizioni di svantaggio.
– ISEE inferiore a una soglia prestabilita.
Il beneficio economico può raggiungere un massimo di 6.500 euro annui, con incrementi per i nuclei familiari composti interamente da persone di almeno 67 anni o con disabilità grave. Inoltre, le famiglie in affitto possono ricevere un’integrazione fino a 3.640 euro.
Per accedere all’Assegno, è fondamentale presentare domanda all’INPS e registrarsi sulla piattaforma Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa (SIISL). Questo processo prevede anche la stipula del Patto di Attivazione Digitale del nucleo familiare (PAD), un passo essenziale per l’inclusione lavorativa e sociale.
In un contesto in cui le necessità di supporto sociale sono sempre più pressanti, queste novità rappresentano un tentativo significativo di rendere il sistema di assistenza più flessibile e reattivo, adattandosi alle reali esigenze delle famiglie italiane.
