Il giro del mondo in poche foto… ma con una replica del trofeo. Sembra la trama di una commedia argentina, e invece è pura realtà: Lionel Messi, durante la storica vittoria dell’Argentina nella finale della Coppa del Mondo 2022, ha sollevato davanti agli occhi commossi (e un po’ ingannati) di milioni di tifosi una coppa… che non era quella originale! Pronti a scoprire la verità dietro uno degli scatti più virali dell’anno? Allacciate le cinture, si parte per Doha.
Un momento da favola… con colpo di scena
Il 18 dicembre 2022 resterà per sempre nei cuori argentini: la Selección di Lionel Messi trionfa contro la Francia di Didier Deschamps e riconquista la Coppa del Mondo. Sul prato dello stadio di Lusail, il capitano Lionel Messi stringe tra le mani (come se temesse che potesse scappare!) il prezioso trofeo. In poche ore, la serie di foto pubblicate sul suo profilo Instagram – Messi, il trofeo, la gioia, la squadra – fa il giro del pianeta. Solo nei primi giorni, 75.000 “like”: pochissimi ci sono riusciti senza aver mai mostrato una foto di un cane o di una pizza. Ma qui la storia prende una piega imprevista: la realtà non è sempre così luccicante come sembra.
Il segreto della coppa: un’imitazione made in Buenos Aires
Quello che tutti credevano fosse il vero trofeo, consegnato al capitano albiceleste dal presidente della FIFA Gianni Infantino, era invece… una replica! E nemmeno una replica ufficiale marchiata FIFA o una sofisticata truffa internazionale: semplicemente, era stata realizzata da una coppia di tifosi, Paula e Manuel, che se ne stava comodamente seduta sugli spalti di Doha. Lo rivela il quotidiano Clarín.
- La replica è stata prodotta a Buenos Aires da un’azienda specializzata in coppe, dopo sei mesi di lavoro accurato;
- La coppa rispetta le proporzioni originali: 40 centimetri di altezza per 6175 grammi di pesante entusiasmo;
- Materiale? Resina e quarzo all’interno, verniciato d’oro fuori, giusto per fare scena;
- Ci sono alcune piccole differenze, ma per l’occhio non allenato sarebbe stato arduo distinguerla dall’originale.
Paula e Manuel, orgogliosi come solo chi riesce a far “fregare” Messi può essere, hanno persino sottolineato: “Ci sono dettagli, segni e rilievi che non coincidono, ma la differenza è minima”.
Dal pubblico al campo: come la coppa è arrivata tra le mani di Messi
Ma come accidenti una replica di proprietà di due semplici tifosi è riuscita a finire nelle mani del protagonista della finale? Alla fine della partita, nel consueto giro d’onore dei campioni, la replica è riuscita a “entrare in campo tre volte” e a passare di mano in mano tra i calciatori. Il clima di festa era così travolgente che nessuno si è accorto dello scambio di persona: in molti, entusiasti, hanno persino autografato la finta coppa, nel totale sbigottimento (euforia? incredulità? difficile da dire) degli stessi Paula e Manuel.
Solo riguardando le foto, i due argentini si sono resi conto che proprio Messi aveva alzato la loro creazione. “Abbiamo visto dettagli, in particolare nella parte inferiore, che ci hanno confermato che era proprio la nostra”, hanno raccontato ai media.
L’annuncio, le autografi e il ritorno a casa
A svelare la magagna a Messi ci ha pensato Ángel Di María, che gli ha confidato di aver fatto il giro d’onore con una trucha (ovvero: una finta), e che la vera era nelle sue mani. Come prontamente riportato da un fotografo al giornale, la sorpresa in campo era assoluta. Tutto è bene quel che finisce bene: Paula e Manuel sono riusciti a rientrare in possesso del loro preziosissimo (e ormai iconico) trofeo, per di più arricchito dalle firme di molti campioni argentini.
Una piccola formalità, però: la copia era così ben fatta che hanno dovuto attestare presso la FIFA che si trattasse veramente di una replica… perché in certe storie, il confine tra realtà e imitazione diventa sottile fino all’invisibile.
Morale della favola? Nel calcio e nella vita, non tutto ciò che luccica è oro (né coppa vera)! Ma quanta soddisfazione regalano le sorprese inaspettate… anche e soprattutto quando sono fatte di resina e vernice dorata.
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