Ecco come le persone immaginano i loghi famosi: i disegni sono incredibili

Immaginate di dover disegnare a memoria il logo della vostra marca preferita… facile, dite? E se doveste mettere alla prova il vostro vero spirito d’osservazione? Un curioso esperimento ha misurato la nostra memoria visiva nei confronti delle aziende più famose. I risultati? Una sorpresa a colori (e che colori!).

Il test della memoria: matite pronte!

Sapreste davvero ricordarvi come sono fatti i loghi di marche iper conosciute, tanto da poterli riprodurre senza sguardi furtivi? È stata questa la sfida raccolta da ben 156 volontari americani su iniziativa di Signs.com, sito specializzato nella personalizzazione di oggetti. Una bella sfida, quasi un’epopea grafica durata 30 minuti, in cui ognuno è stato chiamato a ridisegnare dalla memoria dieci loghi super noti. L’hanno chiamato “Branded in Memory”, e il risultato finale? Più variegato di quanto potreste aspettarvi.

Le aziende selezionate per questo esperimento non sono scelte a caso:

  • Starbucks
  • Target
  • Ikea
  • Foot Locker
  • 7-Eleven
  • Domino’s Pizza
  • Apple
  • Burger King
  • Adidas
  • Walmart

Brand talmente famosi che basterebbe uno sguardo per riconoscerli. O forse no?

Creatività o memoria corta? Cosa succede davvero quando disegniamo a memoria

Una volta raccolti tutti i disegni, Signs.com li ha ordinati in una sorta di classifica: dal più fantasioso al più preciso. E qui viene il bello. C’è chi, forse per pigrizia o spirito minimalista, ha semplificato all’osso il logo; altri, invece, hanno aggiunto dettagli del tutto inesistenti. Un esempio lampante? Molti hanno inserito una stanghetta nel famoso logo Apple. Peccato che la celebre mela ne sia completamente priva! E non è tutto: alcuni partecipanti hanno regalato a Target più anelli del dovuto, oppure si sono dimenticati di includere il nome dell’azienda. Una dimenticanza veniale? Forse. Ma Target, tutto sommato, ne esce meglio di altri marchi come Foot Locker o Domino’s Pizza, per cui meno della metà dei disegni corrispondeva davvero alla realtà del logo.

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C’è sempre un dettaglio che ricordiamo: il potere dei colori

Se la creatività ha preso spesso il sopravvento, c’è però una certezza che accomuna la maggioranza degli aspiranti designer: la memoria cromatica non delude mai! Indipendentemente dalla fedeltà della forma, un sorprendente 80% ha centrato in pieno le tonalità giuste assegnate ai brand. In altre parole, anche chi ha disegnato una “mela” molto fantasiosa, ha saputo scegliere il colore giusto per Apple. Forse non sappiamo ricordare ogni singolo dettaglio di una composizione grafica, ma la tinta associata, quella sì, è il dettaglio che il nostro cervello cattura per primo e fatica a dimenticare. Fate il test anche voi: date un’occhiata rapida a un’immagine e scoprirete che ciò che resta impresso sono proprio… le sfumature!

Una lezione da ricordare (questa volta, davvero!)

L’esperimento di Signs.com ci mostra quanto possa essere arbitraria la nostra memoria visiva: perfetta sui colori, più vaga sulle forme, spesso suggestionata da dettagli inventati o persi per strada. Da un lato, niente panico: non serve essere un computer per ricordare ogni dettaglio grafico. Dall’altro, questa piccola “gara” di loghi dovrebbe insegnarci anche qualcos’altro: la semplicità di un segno, un colore distintivo o un nome vale più di mille decorazioni. E se siete designer in erba, concentrare tutto il lavoro su un dettaglio facile da memorizzare potrebbe fare la differenza!

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