Il tuo stile può davvero farti guadagnare di più in azienda? Ecco la verità

Hai mai pensato che la tua carriera potesse essere bloccata… dal tuo armadio? Sembra una battuta da cabaret, ma tieniti forte: la verità sui guadagni aziendali e il tuo stile potrebbe sorprenderti più di una riunione convocata di lunedì mattina!

L’importanza dell’apparenza (sì, anche nel mondo del lavoro!)

L’apparenza fisica non viene spesso considerata un argomento “serio”, almeno nei discorsi ufficiali. Eppure, dietro abiti stirati e cravatte strette, i ricercatori lavorano da tempo sull’importanza della bellezza e dello stile nel mondo professionale. Non è solo una questione di vanità: la correlazione tra come appariamo e il nostro successo al lavoro è stata ampiamente dimostrata da specialisti riconosciuti.

Forse anche tu, come tanti, hai la sensazione di non avanzare abbastanza rapidamente nella tua azienda. Magari hai adocchiato una posizione di responsabilità o, semplicemente, credi che la qualità del tuo lavoro meriti uno stipendio più alto di quello che ti viene accreditato ogni mese. E allora, perché dopo un colloquio che pensavi fosse andato benissimo, il posto ti è sfuggito di mano? Sono anni che aspetti una promozione che non arriva mai, senza capire il perché di questa immobilità professionale. E qui arriva il colpo di scena: la spiegazione potrebbe tranquillamente trovarsi nel tuo guardaroba.

Bellezza e carriera: una relazione scientificamente provata

Se questa riflessione ti sembra un po’ frivola o addirittura riduttiva, non sei solo – eppure, diversi studi lo confermano. L’apparenza, e in particolare l’abbigliamento, spiegano in parte la riuscita professionale. Dal colloquio d’assunzione alla promozione interna, il “privilegio della bellezza” (che gli inglesi chiamano pretty privilege) viene confermato nella maggior parte delle ricerche scientifiche dedicate al mondo del lavoro.

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Una sintesi efficace di questa realtà la offre l’economista americano Daniel Hamermesh, con il suo libro “Beauty Pays: Why Attractive People Are More Successful”. Il titolo dice tutto: essere belli paga! Niente di più concreto, anche se inevitabilmente un po’ ingiusto. Insomma, le scelte fatte davanti allo specchio la mattina possono avere effetti tangibili sulla tua busta paga… e non solo sul look.

Stile e rispetto: la voce dell’esperienza

Non serve consultare solo i laboratori di scienze sociali: l’esperienza personale conferma il trend. Ad esempio, durante la settimana, adottando un abbigliamento professionale e severo, i venditori nei negozi si rivolgevano all’interlocutore in modo più rispettoso rispetto al weekend, quando lo stesso cliente si presentava con uno stile più rilassato e casual. Stessi venditori, abbigliamento diverso, trattamento differente. La camicia e la cravatta fanno, eccome, la differenza.

Questo problema si manifesta anche tra gli insegnanti: chi si presenta a scuola vestito come gli alunni rischia di perdere quella distanza necessaria alla propria funzione educativa. In alcune scuole d’élite svizzere, infatti, il regolamento interno prescrive giacca e cravatta per gli insegnanti, a sottolineare il ruolo e favorire il rispetto degli studenti.

Conclusioni (e un consiglio spassionato)

Alla fine della fiera, emerge un dato inconfutabile: nel bene e nel male, il nostro stile e la nostra apparenza giocano una parte non trascurabile nel percorso lavorativo. Dai primi passi in azienda alla tanto sospirata promozione, ciò che decidiamo di indossare (o non indossare) pesa sulla percezione che gli altri hanno di noi. E non sono solo i dirigenti a osservare: anche chi ti incontra per pochi minuti può formarsi un’opinione duratura.

  • L’apparenza condiziona il rispetto e le opportunità lavorative.
  • Ci sono delle regole non scritte… e pure regolamenti veri e propri!
  • Non si tratta solo di estetica: lo stile distingue ruoli e funzioni.
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Morale della favola? Se ti chiedi ancora perché la carriera faccia resistenza, dai un’occhiata attenta a camicie, giacche e scarpe. Forse non basta, ma di sicuro non guasta. Dopotutto, nessuno ha mai conquistato una promozione con le infradito (perlomeno, non ancora…)

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