“Mi ha mancato di rispetto più volte”: Rocío rompe il silenzio dopo lo scandalo con Bova, pronta a chiedere l’affido esclusivo delle figlie

Quando i panni sporchi si lavano (troppo) in pubblico: il silenzio si rompe e la battaglia familiare tra Rocío e Raoul si accende, tra rivelazioni, accuse e una sola priorità, le figlie. E pensare che bastava una chat privata…

Il caso Morales-Bova: dallo scandalo digitale all’aula di tribunale

Da quando i messaggi del presunto tradimento sono diventati dominio pubblico, la cronaca rosa italiana non parla d’altro: Rocío Muñoz Morales e Raoul Bova, una delle coppie più chiacchierate, si ritrovano ora su fronti opposti. Il Corriere della Sera racconta la burrascosa fase successiva allo scandalo che ha coinvolto i due, evidenziando tutta la gravità della situazione nata dal web.

Secondo quanto riportato, Rocío, spagnola di trentasette anni legata dal 2013 al cinquantatreenne Bova, con il quale ha due figlie, Luna e Alma (rispettivamente 10 e 7 anni), ha scoperto la relazione clandestina del compagno nel modo più moderno e, diciamolo, traumatico possibile: direttamente online. “L’ha saputo in tempo reale come migliaia di altri utenti del web”, scrive il quotidiano. Comprensibile la sua reazione carica di rabbia e sdegno: la scena non è quella di un film, ma la vita vera. E, ovviamente, i contatti tra i due si sono ridotti a zero.

Tutela delle figlie: la priorità assoluta di Rocío

L’attenzione ora si sposta dal cuore infranto ai tribunali. Rocío, infatti, avrebbe già dato mandato al suo avvocato – un certo Antonio Conte, nome noto per essere stato il legale di Totti durante il famoso divorzio da Ilary Blasi – per presentare un ricorso presso il Tribunale civile di Roma. L’obiettivo? L’affido e il mantenimento delle due bimbe. Dettaglio non da poco per chi la conosce: per lei la cosa più importante “è la tutela delle figlie. Ed è per loro che, nelle pagine del ricorso che l’avvocato Conte sta ultimando, mette una serie di pesanti puntini sulle ‘i’”.

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E ragionando sull’argomento affido, emergono subito i punti critici di questa vicenda:

  • Il presunto tradimento e i messaggi divenuti pubblici
  • La reazione di Rocío, tra rabbia, sdegno e la scelta del silenzio
  • La richiesta formale di affido esclusivo e mantenimento
  • I rapporti ormai inesistenti tra i due ex compagni

Verità contrastanti e la ricostruzione della crisi

Ma come spesso accade, le versioni dei protagonisti non coincidono. Bova avrebbe sostenuto nelle chat che la coppia fosse separata da uno o addirittura due anni, rimandando così indietro ogni accusa di tradimento “attuale”. Rocío, però, non ci sta: a detta dell’attrice – conduttrice e modella – la realtà sarebbe ben diversa. I due, per loro scelta mai sposati, “avrebbero condotto una regolare vita di coppia, come marito e moglie, almeno fino a maggio inoltrato”. Con tanto di alti e bassi, come in ogni relazione che si rispetti (buona pace alle favole). Corriere della Sera specifica come a confermare ciò ci sarebbero pure testimonianze dirette.

Prima dello scandalo, la coppia viveva ancora insieme sotto lo stesso tetto. Quel tempo è ormai archiviato: ora non comunicano neppure per gestire le figlie. Monosillabi? Neanche quelli. Rocío parla di un Raoul sparito, “più preoccupato delle ricadute sulla propria carriera” che della situazione familiare. Atmosfera decisamente fredda, altro che caldo abbraccio familiare.

Accuse, dolori passati e una scelta irrevocabile

Il ricorso in tribunale promette di far emergere dettagli pesanti: Rocío confiderebbe che Bova le avrebbe “mancato di rispetto” non solo in quest’ultimo caso, ma anche in “precedenti occasioni”. E il documento chiamerebbe in causa anche altri comportamenti dell’attore “di altro tipo, gravi, che metterebbero in cattiva luce il suo ruolo di genitore”. Un tempo Rocío sarebbe stata al suo fianco nei momenti più difficili, sempre per amore. Ma ora la misura sembra colma: “non intenderebbe più passarci sopra e perdonare”. Per questo motivo è pronta a chiedere l’affido esclusivo delle figlie. La speranza? Chiudere “al più presto una vicenda che l’ha lasciata indignata e attonita”.

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Conclusione: quando la privacy svanisce e resta solo la dignità da difendere
Nella dolorosa vicenda Morales-Bova, il privato è ormai sparito dai radar e a restare sono solo le ferite e le carte bollate. In attesa che la vicenda trovi la sua naturale conclusione, una sola cosa è certa: in mezzo a tanto clamore, le vere protagoniste sono due bambine, Luna e Alma. Sarebbe bello, per loro, che il futuro riservasse un po’ di serenità e meno prime pagine. Ma si sa, nel circo mediatico, il lieto fine non è mai scontato.

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