Pensioni 2026: scopri tutte le opzioni per uscita ordinaria e anticipata!

L’argomento delle pensioni si fa sempre più complesso e suscita dibattiti accesi tra lavoratori e istituzioni. Con l’arrivo della Manovra 2026, molte delle opzioni di flessibilità in uscita, che hanno rappresentato una salvaguardia per migliaia di italiani, stanno per subire cambiamenti significativi. Questo solleva interrogativi su come i cittadini potranno pianificare il proprio futuro lavorativo e pensionistico.

Negli ultimi anni, strumenti come l’Opzione Donna e la Quota 100-103 sono stati fondamentali per contrastare l’impatto della riforma Fornero del 2011, che aveva aumentato drasticamente i requisiti per il pensionamento. Tuttavia, la nuova legge sembra segnare un passo indietro, limitando le possibilità di accesso alla pensione anticipata e lasciando solo alcune eccezioni per categorie specifiche di lavoratori. Scopriamo insieme quali opzioni rimarranno disponibili nel 2026.

Requisiti per la pensione di vecchiaia e anticipata nel 2026

La pensione di vecchiaia manterrà gli attuali requisiti, senza modifiche dovute all’adeguamento delle aspettative di vita. Sarà quindi necessario avere 67 anni di età e 20 anni di contributi versati. Per quanto riguarda la pensione anticipata, ci sono differenze tra uomini e donne: gli uomini dovranno raggiungere 42 anni e 10 mesi di contributi, mentre le donne potranno andare in pensione con un anno in meno, ovvero 41 anni e 10 mesi. La finestra mobile per l’accesso alla pensione sarà di tre mesi, come stabilito dalla riforma Fornero.

Pensioni per lavori usuranti nel 2026

Per coloro che svolgono lavori particolarmente gravosi, la pensione usuranti richiederà 35 anni di contributi e un’età minima di 61 anni e 7 mesi, con un requisito di quota che somma l’età anagrafica e quella contributiva. Ad esempio, un lavoratore di 62 anni con 35 anni di contributi raggiungerà una quota di 97.6. Le attività considerate usuranti includono:

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– Lavori in galleria o in miniere
– Attività in condizioni di alta temperatura
– Attività di asportazione dell’amianto
– Lavori in spazi ristretti
– Conducenti di veicoli di pubblico trasporto

Inoltre, i turni notturni di almeno sei ore per 64 giorni all’anno o di almeno tre ore tra mezzanotte e le cinque del mattino sono criteri aggiuntivi per accedere a questa pensione.

Pensione precoci nel 2026

Un’altra opzione disponibile sarà la pensione precoci, che richiede 41 anni di contributi, di cui almeno uno versato entro i 19 anni. I richiedenti devono appartenere a una delle categorie previste, che comprendono disoccupati, invalidi e caregiver. Tra le professioni ammissibili troviamo:

– Operai dell’industria estrattiva e dell’edilizia
– Conducenti di mezzi pesanti
– Personale sanitario
– Insegnanti della scuola dell’infanzia

Anche per questa categoria, è necessario che le mansioni gravose siano state svolte per almeno sette anni negli ultimi dieci anni di lavoro.

Pensione contributiva a 64 anni

I lavoratori che inizieranno a versare contributi dopo il 1° gennaio 2026 potranno optare per una pensione anticipata a 64 anni, ma solo se hanno accumulato 38 anni di contributi. Questo tipo di pensione richiede un assegno pari ad almeno tre volte il trattamento minimo INPS, soglia che si abbassa per le donne con figli.

Opzione Donna e Quota 103: requisiti cristallizzati

Nel 2026, l’Opzione Donna e la Quota 103 saranno accessibili solo per coloro che hanno già soddisfatto i requisiti secondo le regole precedenti.

– **Opzione Donna**: le donne dovranno avere 35 anni di contributi e 61 anni di età, con riduzioni per ogni figlio. Questa opzione comporta un ricalcolo interamente contributivo.
– **Quota 103**: richiederà 62 anni di età e 41 anni di contributi, anch’essa soggetta al ricalcolo contributivo.

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È importante notare che se la Quota 103 era già stata raggiunta nel 2023, non ci sarà ricalcolo e l’assegno potrà arrivare fino a cinque volte il minimo INPS, per poi tornare alla piena entità al raggiungimento dell’età pensionabile.

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