Angelo Napolitano, il popolare imprenditore di TikTok travolto da maxi sequestro: “Dimostrerò la mia innocenza, ho fiducia nella giustizia”

Sui social tutto corre veloce, ma stavolta la notizia si è fermata un attimo su Angolo Napolitano: imprenditore, tiktoker seguito da una folla digitale, e ora anche volto delle cronache giudiziarie. La sua vicenda ha tutti gli ingredienti per tenere incollati smartphone e occhi: maxi sequestro, indagini, video virali, e quella promessa di trasparenza che, ammettiamolo, chiunque vorrebbe sentirsi dire quando va a comprare uno smartphone (magari in offerta pazzesca).

Chi è Angelo Napolitano: imprenditore e personaggio TikTok

Angelo Napolitano, 47 anni, campano doc, gestisce due store di telefonia e piccoli elettrodomestici a Napoli e Casalnuovo. Se da una parte è ben conosciuto dai clienti in cerca di offerte ultracompetitive, dall’altra è un vero fenomeno digitale: il suo profilo “Napolitano Store” su TikTok vanta oltre 415mila follower. Non uno qualunque, insomma.

Sui social Napolitano non si è mai tirato indietro nel mostrare prezzi stracciati e promozioni che non passano inosservate. Questa popolarità gli è costata molte soddisfazioni, ma anche critiche e polemiche, come spesso accade quando la ribalta è online 24 ore su 24.

Dall’ambiente social alla cronaca: l’indagine e il sequestro

La notizia, ormai, l’hanno letta anche i muri (e sicuramente anche molti tra i suoi follower): Angelo Napolitano è finito al centro di un’indagine della procura di Nola per una presunta maxi-evasione Iva legata alle attività dei suoi negozi. La Guardia di Finanza ha disposto il sequestro di beni a lui riconducibili per una cifra che sfiora i sei milioni di euro. Un numero che fa girare la testa, non solo agli aspiranti influencer.

Nonostante il momento difficile, Napolitano ha deciso di comunicare subito con chi lo segue: «Penso che siete venuti tutti a conoscenza di quello che è successo, il mio Napolitano Store è su tutti i giornali». Parole affidate a un video TikTok – la piattaforma che lo ha reso celebre – con cui ha voluto rassicurare i clienti, spiegando che le sue attività rimangono regolarmente aperte. «Svolgeremo sempre il nostro lavoro quotidiano, come tutti i giorni».

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Ha anche riconosciuto l’esistenza dell’indagine, sottolineando la propria fiducia nella giustizia: «Come sempre dimostrerò la regolarità delle mie attività e ho pienamente fiducia nella giustizia. Il tempo sarà padrone di tutto e di tutti».

Vite parallele: popolarità social, prezzi bassi e polemiche

La presenza social di Napolitano non è mai stata priva di scintille. Al di là delle offerte e dei “botti” nelle vendite, le critiche non sono mancate: alcuni utenti, infatti, hanno guardato con sospetto ai prezzi molto bassi dei suoi prodotti. Senza contare alcune iniziative che hanno sollevato più di un sopracciglio, come quando un’ambulanza fu usata per trasportare una lavatrice acquistata nel suo store – tutto rigorosamente documentato e condiviso su TikTok. L’episodio, manco a dirlo, ha scatenato non poche reazioni tra indignazione e incredulità.

E poi c’è stato il caso del video realizzato insieme a Rita De Crescenzo nel Consiglio Regionale della Campania, lo scorso 8 agosto: in quell’occasione i due hanno intonato l’inno nazionale e sventolato il tricolore nell’ufficio del consigliere Pasquale Di Fenza, esponente di Azione all’epoca, che poi, per la cronaca, è stato espulso dal partito. Insomma, tra colpi di scena politici e siparietti social, le pagine della cronaca non sono rimaste a corto di storie da raccontare.

Riflessione finale

La parabola di Angelo Napolitano è il perfetto esempio di come il mondo digitale e quello reale si intreccino sempre di più, mescolando business, popolarità e, purtroppo in alcuni casi, difficoltà giudiziarie. In attesa che la magistratura faccia il suo corso, una cosa è certa: i follower di Napolitano Store restano in attesa – magari con l’app di TikTok aperta e il dito pronto a scorrere – per scoprire il prossimo capitolo di questa vicenda. Un consiglio? Nella vita (e sui social), meglio non farsi trovare impreparati: quando meno te lo aspetti, anche una lavatrice può entrare in scena per rubare la luce dei riflettori!

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