Il panorama lavorativo in Italia sta attraversando un’importante evoluzione, soprattutto per quanto riguarda le politiche a sostegno delle famiglie. Con la recentissima Manovra 2026, si intende non solo facilitare la conciliazione tra vita lavorativa e familiare, ma anche incentivare le aziende a adottare pratiche più inclusive. Questa iniziativa si inserisce in un contesto più ampio, volto a sostenere la genitorialità e a garantire migliori condizioni di lavoro.
Le novità sono molte e riguardano in particolare i genitori che desiderano passare a un contratto part-time, con alcune agevolazioni pensate per le imprese che si allineano a queste nuove disposizioni. Scopriamo insieme come si articolano queste misure e quali benefici possono derivarne per i genitori e per le aziende.
Nuove opportunità per i genitori: il part-time diventa una priorità
Con la Manovra 2026, i genitori lavoratori ricevono una nuova spinta verso la flessibilità. Anche se già esistevano disposizioni che garantivano la priorità per la trasformazione del contratto in part-time, ora le regole si ampliano. Fino ad oggi, la priorità era riservata ai genitori con figli conviventi fino a 13 anni o con disabilità. Con le nuove misure, se un genitore ha almeno tre figli, questa possibilità si estende fino al compimento del decimo anno di vita del bambino.
Il lavoratore può richiedere un passaggio a un contratto part-time, sia orizzontale che verticale, o una modifica della percentuale di lavoro nel caso di un contratto già part-time. È importante notare che la riduzione dell’orario di lavoro deve essere significativa, pari almeno al 40%.
Incentivi per le aziende: un bonus da non perdere
Le aziende che accolgono la richiesta di part-time da parte di genitori possono beneficiare di un incentivo concreto. Questo bonus è riservato alle imprese che rispettano la priorità per la concessione del part-time senza ridurre il totale delle ore lavorative. Ciò significa che le aziende possono compensare il cambiamento con nuove assunzioni, mantenendo così l’organico stabile.
I datori di lavoro che si adeguano a queste disposizioni possono accedere a un esonero contributivo del 100% sui contratti trasformati in part-time, fino a un massimo di 3.000 euro all’anno e per un periodo di 24 mesi. Tuttavia, è bene sapere che alcune categorie di contratti, come quelli domestici e di apprendistato, non rientrano in questa agevolazione. Inoltre, il bonus non è cumulabile con altre agevolazioni contributive, ma si può sfruttare in combinazione con la deduzione sul costo del lavoro per nuove assunzioni.
Altre iniziative per i genitori: un pacchetto di sostegno
Le novità non si fermano qui. La Legge di Bilancio in fase di discussione al Senato prevede ulteriori misure a sostegno delle famiglie. Tra queste, si segnala un incentivo specifico per l’assunzione di madri lavoratrici e un potenziamento del congedo parentale, esteso fino ai 14 anni di vita del bambino, rispetto all’attuale limite di 12 anni. Inoltre, ci saranno prolungamenti per i contratti a termine di sostituzione maternità.
Queste misure rappresentano un passo significativo verso una maggiore equità nel mondo del lavoro, mirando a sostenere le famiglie e a promuovere un ambiente lavorativo più inclusivo e attento alle esigenze dei genitori.
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