Attenzione: se il tuo codice bancomat è tra questi, il rischio di truffa è altissimo secondo gli esperti

Se il tuo codice bancomat è tra quelli più ovvi e banali, secondo gli esperti potresti essere a rischio truffa… e sì, purtroppo anche tu non sei invisibile agli hacker alla ricerca della combinazione perfetta!

La questione: solo quattro cifre, ma un mondo di rischi

Il codice della carta bancomat è composto da quattro semplici numeri. In teoria, sembrerebbe abbastanza sicuro: diecimila combinazioni possibili. Eppure, non tutti i codici sono uguali davanti agli occhi (maliziosi) dei pirati informatici. Alcune sequenze – pensiamo a 1234, 1111, 0000 o 1212 – sono gli equivalenti digitali del lasciare la porta di casa aperta con un cartello “Benvenuto ladro!”.

La motivazione? Gli utenti vogliono semplicemente ricordare il proprio PIN. E i malintenzionati lo sanno così bene che, quando provano a ‘forzare’ carte rubate o smarrite, sperimentano per prime proprio queste sequenze. Come succede con le password online: se la tua password fosse “123456”, non servirà un genio per scoprire il tuo segreto…

I codici da evitare: semplicità = vulnerabilità

Queste combinazioni facili non rispettano il principio più basilare della sicurezza: varietà e casualità. Un buon codice dovrebbe usare numeri senza un legame evidente, né con te né con nessun altro. E qui cadiamo in un altro errore fatale: utilizzare dati personali facili da reperire, come data di nascita, anno di matrimonio, numero di telefono o codice postale. Tutte informazioni che, ormai, tra social network e banche dati violate, i pirati rubano con una certa facilità.

Nick Berry, data scientist presso Meta, ha perfino stilato una lista (ora nota ai più) delle prime combinazioni che gli hacker tentano sistematicamente. Un consiglio spassionato: se il tuo PIN è tra questi, cambialo e dimenticalo per sempre.

Leggi anche  È ufficiale: la scienza ha eletto questo alimento il più sano del mondo

Come scegliere – e gestire – un codice sicuro?

  • Evita sequenze ripetute o facili (ad esempio, non 0000, 1234, 1111, 1212… lo abbiamo già detto, ma repetita iuvant!).
  • Non usare cifre legate a te (niente date, numeri di telefono, ecc).
  • Utilizza l’intera gamma di numeri da 0 a 9, senza creare sequenze o ripetizioni prevedibili.
  • Preferisci un codice senza nessun significato (per te e per chiunque altro!) e che non sia troppo facile da associare.
  • Cambia il codice periodicamente, almeno una volta all’anno: molte banche e app lo consentono in pochi istanti.
  • Non scriverlo, non salvarlo nel telefono e soprattutto, non comunicarlo mai a nessuno: nemmeno alla banca! Se un consulente te lo chiede, sospetta di una truffa.

Vale anche la pena ricordare che, per aumentare la sicurezza, puoi dare uno sguardo regolare ai tuoi estratti conto e segnalare subito ogni anomalia alla banca. E al momento del prelievo o del pagamento, non farti scrupoli a coprire la tastiera mentre digiti il PIN. Meglio prudenti che “alleggeriti” economicamente!

Alternative tecnologiche e comportamenti che fanno la differenza

Se l’idea di digitare il PIN sotto gli occhi indiscreti di qualcuno ti mette ansia (e come darti torto?), oggi esistono sistemi come Apple Pay e Google Pay. Basta registrare la tua carta nello smartphone, sbloccare con l’impronta digitale o il volto, ed effettuare pagamenti sicuri senza digitare il codice segreto.

Inoltre, secondo quanto riportato, in Francia le frodi sui prelievi rappresentano circa il 3% di tutte le truffe bancarie: niente panico, ma motivo in più per essere più attenti su questi aspetti.

Una piccola nota di colore: in Francia la maggior parte delle banche impone ancora il codice PIN all’utente, e solo alcune banche digitali permettono la modifica (ma certe combinazioni sono “bruciate”, cioè non verranno mai assegnate, proprio per evitare rischi eccessivi). In altri paesi, come il Québec, si può invece scegliere e cambiare in autonomia il proprio codice ogni volta che si desidera – e chi può, farebbe bene ad approfittarne.

Leggi anche  Messi solleva la coppa del mondo... ma era una replica: la verità che nessuno si aspettava

Morale della favola: PIN semplici e personali sono comodi, ma anche pericolosi. Prenditi qualche minuto per scegliere un PIN “noioso”, che non dice nulla su di te e che si ricorda solo con un pizzico di impegno. La tua tranquillità economica vale molto più di quattro numeri a caso…

Articoli simili

Vota questo articolo

Lascia un commento

Share to...