Non percepisci lo stipendio da tempo? Ammonisci il tuo datore di lavoro
Sono sempre di più le famiglie che non arrivano alla fine del mese, e non ci riferiamo ai pensionati che riescono a sopravvivere a stento con la pensione minima, o a chi vive alla giornata buttandosi a capofitto nelle più improbabili avventure lavorative, o inventandosi un giorno dopo l’altro qualche espediente che gli permetta di fare qualche soldo.
Il nostro pensiero, in questo caso, va a gente che ogni mattina si reca sul proprio posto di lavoro per svolgere dignitosamente il proprio compito, in cambio di uno stipendio o un salario, che sempre più spesso, arriva con grande ritardo, o nel peggiore dei casi non arriva proprio, per cui si ci ritrova a dover lavorare aspettando stipendi arretrati da mesi!
Spesso questi ritardi avvengono a causa di una effettiva sofferenza dell’impresa, a volte è semplicemente una pratica malsana, ma in ogni caso tenteremo di capire cosa può fare il lavoratore per far valere i suoi diritti.
La prima cosa da fare è inviare un sollecito di pagamento al datore di lavoro che mette sistematicamente in difficoltà il lavoratore, ritardandogli l’accredito dello stipendio. Non è necessario che la diffida sia fatta da un legale, ma è importante poter provare di aver fatto il sollecito.
A tal proposito si può spedire il sollecito tramite:
- raccomandata A/R,
- P.E.C (posta elettronica certificata);
oppure lo si può consegnare manualmente:
- all’ufficio protocollo dell’azienda;
- al datore di lavoro, avendo cura di farsi controfirmare una copia per “presa visione”.
Se il datore di lavoro continua a fare “orecchie da mercante”, il passo successivo da fare per i lavoratori regolarmente assunti, è quello di richiedere tramite un legale un decreto ingiuntivo. Invece, nel caso di un “lavoratore in nero”, bisognerà fare causa e dimostrare per prima cosa l’esistenza di un rapporto lavorativo, e successivamente l’esistenza dei mancati crediti.
Infine se l’azienda è stata dichiarata fallita il lavoratore può inviare domanda telematica all’INPS per chiedere l’intervento del Fondo di Garanzia, se mancano i presupposti per dichiarare il fallimento, il lavoratore prima di fare richiesta d’intervento del fondo dovrà fare almeno un tentativo di pignoramento.
Giacinto Garilli