Ecco quanto guadagna davvero un coach sportivo personale: le cifre ti sorprenderanno

Ti sei mai chiesto quanto guadagna davvero un coach sportivo personale? Preparatevi a essere sorpresi: le cifre non sono sempre quelle che immagini! In un mondo dove il fitness è sempre più in voga, soprattutto dopo la chiusura delle palestre, la domanda di allenatori competenti è in continua crescita. E no, non basta un fischietto e tanta buona volontà. Qui ci vuole molto di più… anche in termini di guadagno!

Cosa influenza lo stipendio di un coach sportivo?

Non tutti i coach sono uguali… e neppure i loro guadagni! Le entrate di un coach sportivo dipendono infatti da diversi fattori.

  • Contratto da dipendente: Se il coach lavora in una sala fitness con orari stabiliti, può contare su uno stipendio mensile tra i 1400 e i 1800 euro. Questa strada ha un vantaggio: si riducono sia i costi strutturali (locali, attrezzature…) sia quelli sociali (contributi). La sicurezza non ha prezzo, direbbe qualcuno!
  • Autonomia totale: Se invece il coach diventa lavoratore autonomo o fonda la propria società, allora può scegliere i clienti, la quantità di lavoro e il proprio tariffario. In questo caso, è fondamentale avere fiuto per il business, perché oltre a far sudare la gente, bisogna anche saper trovare e mantenere i clienti fedeli. Iscriversi alle piattaforme online amplia la visibilità, e con essa la lista d’attesa di nuovi clienti.

La differenza la fa anche il luogo

Non si tratta solo di contare le calorie! Anche l’aspetto geografico cambia i giochi. Secondo Thibault Richard (fondatore di ProTrainer), chi lavora a Parigi può chiedere tariffe da due a tre volte più alte rispetto a chi propone i propri servizi in Bretagna o in altre zone dove la vita costa meno. Insomma, come dire che anche per i coach “location, location, location” vale più che mai!

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Le qualità che fanno la differenza (non solo i muscoli!)

Pensate che sia solo questione di sapere contare le ripetizioni? Sbagliato! Un buon coach sportivo deve avere molte qualità, perché la fiducia si costruisce giorno dopo giorno. Le caratteristiche richieste sono:

  • Esempio e professionalità
  • Capacità di ascolto
  • Disponibilità e puntualità
  • Rigore e spirito d’adattamento
  • Abilità nella comunicazione
  • Curiosità e discrezione (la riservatezza è fondamentale!)
  • Passione senza fine
  • Capacità di mettersi in discussione
  • Ottimismo contagioso

Qualcuno, come Kévin iscritto su Pro Trainer, porta anche competenze di dietetica, con studi e diplomi specifici pensati per accompagnare i clienti verso il benessere completo. Lui, ad esempio, dopo aver lavorato due anni in una sala di Lione, specializzata nella perdita di peso e nel follow-up individualizzato, ha deciso di diventare coach a domicilio e ha aggiunto una qualifica in dietetica per completare il suo bagaglio. Chapeau!

Digitalizzazione e nuovi trend del fitness

Negli ultimi anni, i social network e il web hanno rivoluzionato l’offerta del coaching sportivo, rendendo il tutto più accessibile, visivo e perfino divertente. Addio alle lezioni in TV degli anni ’80: oggi la proposta è personalizzata, anche senza la presenza fisica in palestra. Le prime sedute spesso servono a valutare la forma fisica di base e a definire obiettivi o bisogni specifici. Inoltre, il coaching di gruppo nelle aziende è sempre più popolare, poiché aiuta a rafforzare il team oltre che favorire la salute.

Durante il primo lockdown, secondo l’Ifop, il 57% dei francesi ha preso in media 2,5 chili. Un motivo in più per rivolgersi a un professionista, visto che il sovrappeso può portare a gravi problemi di salute. Grazie al digitale, oggi trovare e scegliere un coach è più facile che mai: l’offerta si è enormemente ampliata.

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In conclusione: se pensavi che fare il coach sportivo fosse solo una questione di muscoli e passioni, ora sai che dietro ogni esercizio c’è molta più strategia, professionalità e, perché no, anche qualche soldo in più… se si sa cogliere la giusta occasione! Se hai voglia di metterti in gioco, o semplicemente di tornare in forma, ora sai da dove partire. E ricorda: anche il coach più muscoloso ha cominciato dalla prima flessione!

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