Diminuzione della tassa sui rifiuti e semplificazione burocratica per chi eviterà gli sprechi.
Il Senato ha approvato da qualche mese la Legge 166/16, meglio nota come “Legge Gadda”, che ha come obiettivo quello di ridurre gli sprechi, redistribuendo le risorse così ottenute tra le fasce della popolazione più bisognose. Negli ultimi anni, infatti, il fenomeno dello spreco ha raggiunto proporzioni colossali, specie nell’ambito del consumo, dove si registra un 54% di alimenti che vanno sistematicamente perduti, per un costo complessivo che ammonta a circa 12,5 miliardi di euro.
Innanzitutto, occorre dare conto della presenza (per la prima volta) all’interno del testo di legge delle definizioni normative di “eccedenza” e “spreco”, nonché lo “sforzo” di semplificare notevolmente le differenze tra il termine “minimo di conservazione” e “data di scadenza”.
Quali sono i vantaggi della legge antispreco?
Ebbene, la prima misura introdotta dalla legge per arginare il fenomeno dello spreco è la previsione di sgravi fiscali per le imprese che doneranno cibo o medicine anziché gettarle; a tal proposito, i Comuni potranno ridurre, in maniera proporzionale rispetto al quantitativo ritirato dal commercio e destinato alla donazione, la tassa sui rifiuti nei confronti delle suddette imprese virtuose.
Ulteriori strumenti volti a contrastare gli sprechi nel settore della ristorazione sono rappresentati, poi, dal cosiddetto family bag, ossia la facoltà di portarsi a casa gli avanzi non consumati al ristorante; fondamentale sarà, inoltre, l’opera delle associazioni benefiche che si occupano della raccolta dei prodotti commerciali invenduti presso i vari esercizi commerciali.
Ebbene, entrambe le predette risorse sono state notevolmente incentivate con la nuova legge antispreco, che tra i propri obiettivi annovera proprio il recupero e la donazione delle eccedenze alimentari, che dovranno essere destinate in primis a soggetti indigenti.
Ovviamente, i prodotti destinati alle donazioni dovranno rispondere a determinati requisiti igienico-sanitari, essere conformi alla disciplina concernente la tracciabilità dei prodotti e dovranno essere, altresì, garantite l’integrità dell’imballaggio e le condizioni di conservazione dei beni. Essi potranno essere destinati sia al consumo diretto, sia alla trasformazione in ulteriori prodotti destinati al consumo.
A tal proposito, sarà possibile procedere alla raccolta di prodotti agricoli che rimangono incolti, purché gli stessi vengano donati nelle 24 ore successive alla produzione. Allo stesso modo, sarà possibile donare il pane entro le 24 ore successive alla sua produzione.
A partire dall’approvazione della legge antispreco, inoltre, alle organizzazioni riconosciute senza scopo di lucro (ONLUS) si affiancheranno anche gli enti pubblici nell’opera di raccolta dei beni da destinarsi alle fasce più bisognose.
La legge antispreco prevede anche una forte campagna di informazione e sensibilizzazione dell’opinione pubblica sul tema della raccolta e della donazione dei beni di consumo. Tale previsione dovrà essere attuata mediante annunci televisivi, radiofonici e sui maggiori quotidiani nazionali, nell’ottica di incentivare la donazione dei beni di consumo in eccesso e di far prendere coscienza alla popolazione dell’impatto ambientale causato dallo spreco di cibo e sull’incidenza che assume in ordine al consumo delle risorse naturali.
Non solo cibo
La legge non mira solo ad arginare lo spreco in relazione ai beni alimentari, ma è finalizzata a ridurlo anche in relazione ai medicinali e agli abiti; per quanto riguarda i primi, dovranno essere rispettate sia la data di scadenza sia le condizioni di conservazione del prodotto, mentre i secondi verranno donati agli indigenti solo previa igienizzazione.
Tale progetto, infine, verrà finanziato mediante lo stanziamento da parte del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali di 3 milioni di euro da ripartirsi equamente nell’arco del triennio 2016, 2017, 2018 che verranno destinati al finanziamento di progetti di sensibilizzazione della popolazione alle tematiche antispreco realizzati anche mediante l’ausilio e la collaborazione di volontari e personale della Protezione Civile.
Fonte: Legge 106/16