In Piemonte pubblicati sei bandi a favore del settore della pesca

Le risorse stanziate dalla Regione sono destinate alla creazione di occupazione, alla diversificazione delle economie locali per rendere maggiormente redditivo e sostenibile il comparto pesca.

Il principale strumento di sostegno alla nuova Politica Comune della Pesca (PCP) è il Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca (FEAMP). Gli obiettivi generali si basano su due priorità principali: l’acquacoltura sostenibile, che aiuterà il settore a crescere e a diventare più competitivo seguendo specifiche regole su metodi di produzione ecocompatibili e rigorose normative in materia di qualità, salute e sicurezza; il miglioramento della commercializzazione e della trasformazione nei settori della pesca e dell’acquacoltura.

In Piemonte, l’acquacoltura ha un ruolo strategico perché crea reddito e occupazione e potenzialità di sviluppo, ed è per questo motivo che la Regione ha pubblicato sei bandi relativi al settore dell’acquacoltura e della pesca. Vediamone in sintesi le principali caratteristiche:

Misura 2.48 – Investimenti produttivi destinati all’acquacoltura

Attraverso questa misura sono stati previsti investimenti per recuperare e sfruttare le aree maggiormente vocate, riqualificare e diversificare le produzioni e i processi produttivi garantendo la compatibilità con l’ambiente e le risorse disponibili, valorizzare il prodotto sul mercato e diversificare l’attività con altre complementari. Per questa misura sono stati pubblicati tre bandi:

  1. lett. a), b), c), d), f), g), h): Beneficiari sono le imprese acquicole. L’obiettivo è di promuovere la competitività delle piccole e medie imprese del settore della pesca e dell’acquacoltura. Gli interventi ammissibili sono:
    • a) investimenti produttivi nel settore dell’acquacoltura;
    • b) diversificazione della produzione dell’acquacoltura e delle specie allevate;
    • c) ammodernamento delle unità di acquacoltura, compreso il miglioramento delle condizioni di lavoro e di sicurezza dei lavoratori del settore dell’acquacoltura;
    • d) miglioramenti e ammodernamento connessi alla salute e al benessere degli animali, compreso l’acquisto di attrezzature volte a proteggere gli allevamenti dai predatori selvatici;
    • f) investimenti destinati a migliorare la qualità o ad aggiungere valore ai prodotti dell’acquacoltura;
    • g) recupero di stagni o lagune di acquacoltura esistenti tramite la rimozione del limo o investimenti volti a impedire l’accumulo di quest’ultimo;
    • h) diversificazione del reddito delle imprese acquicole tramite lo sviluppo di attività complementari, (a titolo indicativo sono finanziabili, se effettivamente di supporto e connesse all’attività acquicola principale dell’impresa, le seguenti attività: pescaturismo, servizi ambientali, attività pedagogiche, ospitalità turistica, attività didattiche, interventi utili alla promozione, ecc.).

Sono altresì ammessi gli investimenti relativi al commercio al dettaglio svolto dall’azienda quando tale commercio formi parte integrante dell’impresa di acquacoltura (esempio: spaccio aziendale). Non sono invece ammessi interventi finalizzati alla vendita diretta, in quanto trattasi di una fase dell’attività principale e, quindi, non complementare ad essa. Le risorse finanziarie disponibili sono pari a € 340.604,07, ed è prevista un’intensità massima dell’aiuto pubblico pari al 50% delle spese ammissibili.

  1. lett. e), i), j): Beneficiari sono le imprese acquicole. Lo scopo è di tutelare l’ambiente e promuovere l’uso efficiente delle risorse. Gli interventi ammissibili sono:
    • e) investimenti per la riduzione dell’impatto negativo o l’accentuazione degli effetti positivi sull’ambiente, nonché l’uso più efficiente delle risorse;
    • i) investimenti volti all’ottenimento di una considerevole riduzione nell’impatto delle imprese acquicole sull’utilizzo e sulla qualità delle acque, in particolare tramite la riduzione del quantitativo utilizzato d’acqua o di sostanze chimiche, antibiotici e altri medicinali o il miglioramento della qualità delle acque in uscita, anche facendo ricorso a sistemi di acquacoltura multitrofica;
    • j) la promozione dei sistemi di acquacoltura a circuito chiuso in cui l’allevamento dei prodotti acquicoli avviene in sistemi chiusi a ricircolo che riducono al minimo l’utilizzo di acqua.

Tra le attività di acquacoltura rientrano l’esercizio di impianti quali quelli per piscicoltura, avannotterie, per acquacoltura estensiva del tipo molluschicoltura. Le risorse finanziarie disponibili ammontano a € 79.926,74 ed è prevista un’intensità massima dell’aiuto pubblico pari al 50% delle spese ammissibili.

  1. lett. k): Beneficiari sono le imprese acquicole. L’obiettivo dell’UE è sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori. Gli interventi ammissibili sono:
    • l’aumento dell’efficienza energetica;
    • la promozione della conversione delle imprese acquicole verso fonti rinnovabili di energia.

Si specifica che tra le attività di acquacoltura rientrano l’esercizio di impianti quali quelli per piscicoltura, avanotterie, per acquacoltura estensiva del tipo molluschicoltura. Le risorse disponibili sono pari a € 18.292,73 ed è prevista un’intensità massima dell’aiuto pubblico pari al 50% delle spese ammissibili.

Misura 2.50 – Promozione del capitale umano e del collegamento in rete nel settore dell’acquacoltura

Beneficiari: Imprese acquicole; organizzazioni pubbliche e altre organizzazioni riconosciute, coniugi di acquacoltori autonomi. L’obiettivo è promuovere un’occupazione sostenibile e di qualità e sostenere la mobilità dei lavoratori; la finalità è promuovere il capitale umano e il collegamento in rete nel settore dell’acquacoltura. Sono ritenuti ammissibili i seguenti interventi volti a:

  • formazione professionale, apprendimento permanente, diffusione delle conoscenze scientifiche e tecniche e delle pratiche innovative, acquisizione di nuove competenze professionali nel settore dell’acquacoltura e riduzione dell’impatto ambientale degli interventi di acquacoltura (escluse le imprese acquicole di grandi dimensioni salvo che non siano impegnate in attività di condivisione delle conoscenze con le PMI);
  • miglioramento delle condizioni di lavoro e promozione della sicurezza sul lavoro;
  • collegamento in rete, lo scambio di esperienze e buone pratiche fra le imprese acquicole o le organizzazioni professionali e altre parti interessate, inclusi gli organismi scientifici e tecnici o quelli che promuovono le pari opportunità fra uomini e donne.

Le risorse disponibili sono pari a € 19.686,25 ed è prevista un’intensità massima dell’aiuto pubblico pari al 50% delle spese ammissibili.

Misura 5.68 – Realizzare campagne di comunicazione e promozione regionali, nazionali o transnazionali per sensibilizzare il pubblico sui prodotti della pesca e dell’acquacoltura sostenibili

Beneficiari sono le Organizzazioni di produttori riconosciute, le Associazioni di organizzazioni di produttori e gli Organismi di diritto pubblico. L’obiettivo è promuovere la competitività delle piccole e medie imprese, il settore agricolo e il settore della pesca e dell’acquacoltura; la finalità è sostenere i beneficiari che promuovono e incentivano la competitività del settore ittico, volta alla ricerca di nuovi mercati e promuovere prodotti di qualità, il valore aggiunto o la qualità del pesce catturato. Sono ritenuti ammissibili a contributo i seguenti interventi:

  • creare organizzazioni di produttori, associazioni di organizzazioni di produttori o organizzazioni intersettoriali;
  • trovare nuovi mercati e migliorare le condizioni per l’immissione sul mercato dei prodotti alieutici e acquicoli, tra cui: specie con un potenziale di mercato; catture indesiderate di stock commerciali sbarcate conformemente alle misure tecniche; prodotti della pesca e dell’acquacoltura ottenuti utilizzando metodi che presentano un impatto limitato sull’ambiente o prodotti dell’acquacoltura biologica;
  • promuovere la qualità e il valore aggiunto facilitando: la domanda di registrazione di un determinato prodotto e l’adeguamento degli operatori interessati ai pertinenti requisiti di conformità e certificazione; la certificazione e la promozione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura sostenibili, compresi i prodotti della pesca costiera artigianale, e dei metodi di trasformazione rispettosi dell’ambiente; la commercializzazione diretta dei prodotti della pesca da parte dei pescatori dediti alla pesca costiera artigianale o da parte dei pescatori dediti alla pesca a piedi; la presentazione e l’imballaggio dei prodotti;
  • contribuire alla trasparenza della produzione e dei mercati e svolgere indagini di mercato e studi sulla dipendenza dell’Unione dalle importazioni;
  • contribuire alla tracciabilità dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura e, se del caso, allo sviluppo di un marchio dell’Unione di qualità ecologica (ecolabel) per i prodotti della pesca e dell’acquacoltura;
  • redigere contratti-tipo per le PMI compatibili con il diritto dell’Unione;
  • realizzare campagne di comunicazione e promozione regionali, nazionali o transnazionali per sensibilizzare il pubblico sui prodotti della pesca e dell’acquacoltura sostenibili (non orientati verso denominazioni commerciali).

Gli interventi possono includere le attività di produzione, trasformazione e commercializzazione nell’ambito della catena di approvvigionamento. Le risorse finanziarie ammontano a € 116.650,54 ed è prevista un’intensità massima dell’aiuto pubblico pari al 50% delle spese ammissibili.

Misura 5.69 Trasformazione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura

Beneficiari: Micro, Piccole e Medie imprese acquicole. L’obiettivo è promuovere la competitività delle piccole e medie imprese, il settore agricolo e il settore della pesca e dell’acquacoltura; la finalità è finanziare gli investimenti nella trasformazione e commercializzazione dei prodotti della pesca ed acquacoltura. Sono ritenuti ammissibili gli interventi che:

  • contribuiscano a risparmiare energia o a ridurre l’impatto sull’ambiente, incluso il trattamento dei rifiuti;
  • migliorino la sicurezza, l’igiene, la salute e le condizioni di lavoro;
  • sostengano la trasformazione delle catture di pesce commerciale che non possono essere destinate al consumo umano;
  • si riferiscano alla trasformazione dei sottoprodotti risultanti dalle attività di trasformazione principali;
  • si riferiscano alla trasformazione dei prodotti dell’acquacoltura biologica;
  • portino a prodotti nuovi o migliorati, a processi nuovi o migliorati o a sistemi di gestione e di organizzazione nuovi o migliorati.

Le risorse finanziarie ammontano a € 89.883,90 ed è prevista un’intensità massima dell’aiuto pubblico pari al 50% delle spese ammissibili.

Come fare per presentare la domanda?

Per tutti i bandi la procedura è la stessa. È necessario inviare una PEC all’indirizzo fauna@cert.regione.piemonte.it entro il 18 settembre 2019.

Scarica i bandi delle misure del PO FEAM Piemonte 2014-2020.