I professionisti dell’elettricità sono concordi nel giudicare il 2017 passato un anno da ricordare per il mondo dei cavi: dallo scorso primo luglio è infatti entrato in vigore il nuovo Regolamento CPR, che impone la marcatura CE e la Dichiarazione di Performance a tutti i cavi per costruzione immessi sul mercato europeo. Ecco un primo bilancio di questa trasformazione.
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Il nuovo Regolamento
L’ultimo approfondimento in tal senso arriva dalla AICE, l’associazione che raggruppa a livello nazionale le aziende di produzione di cavi e conduttori elettrici, che nelle scorse settimane ha realizzato una pubblicazione specifica per informare gli operatori che trattano cavi elettrici per energia e trasmissione dati che ricadono nell’ambito del Regolamento Prodotti da Costruzione. In particolare, il primo obiettivo di questo documento è il chiarimento sui requisiti di base richiesti ai prodotti.
La risposta al fuoco
In sintesi, per essere commercializzato e successivamente utilizzato, un cavo deve rispettare alcuni parametri relativi alla reazione e alla resistenza al fuoco in caso di incendio, stabiliti dalla Commissione Europea. Questa scelta ha consentito di realizzare 7 classi di Reazione al Fuoco in funzione delle prestazioni decrescenti degli elementi, e ogni classe prevede soglie minime per il rilascio di calore e la propagazione della fiamma.
Come sono classificati i cavi
Guardando in concreto alle proposte del mercato e ai prodotti acquistabili anche sui siti online come Punto Luce, possiamo ad esempio segnalare che la nota tipologia di cavo Fror non può essere installata in maniera permanente all’interno degli edifici, neanche in ambienti ordinari, ma il suo impiego è consentito per la creazione di collegamenti e apparecchiature mobili per uso temporaneo, anche in ambienti interni. Più in generale, però, bisogna imparare le nuove sigle e prendere confidenza con le nuove regole, soprattutto in questi primi mesi di applicazione delle norme.
Novità per tutti gli operatori
Il Regolamento CPR coinvolge tutti i protagonisti della “scena elettrica“, in Italia e negli altri Paesi comunicatori, a cominciare dagli operatori della filiera e arrivando a produttori, distributori, installatori, progettisti e ordini professionali. L’obiettivo del giro di vite dell’Unione Europea è quello di innalzare il livello di sicurezza e qualità in questo settore, garantendo che tutti i cavi utilizzati in lavori di costruzione possano assicurare un livello minimo di prestazioni, in modo particolare, come accennato, per gli aspetti che riguardano la reazione a fattori esogeni come il fuoco e il rilascio di sostanze pericolose.
La carta d’identità del cavo
Dal punto di vista degli obblighi, il Regolamento introduce alcune imposizioni specifiche: la prima e più interessante è la Marcatura CE che identifica i prodotti conformi ai requisiti di sicurezza previsti dalle direttive applicabili. Altra importante novità è la Dichiarazione di Prestazione, un documento che riporta le informazioni generali del cavo, a cominciare dall’identificazione del fabbricante, a cui si aggiungono l’uso destinato, le prestazioni del cavo in relazione alle sue caratteristiche essenziali, il numero identificativo dell’Organismo Notificato, la data, il timbro e la firma del produttore.
Quali cavi sono soggetti alle norme. È bene sapere infine che il Regolamento CPR coinvolge tutti i cavi elettrici per energia e per comunicazione di qualsiasi tensione e tipo di conduttore che siano soggetti ad alcuni requisiti di comportamento al fuoco, elencati ovviamente dalla norma. Ad esempio, devono adeguarsi i cavi destinati a essere utilizzati per la fornitura di energia elettrica, dati e segnali in edifici e opere di ingegneria civile soggetti a requisiti prestazionali di reazione al fuoco, mentre non sono considerati dal regolamento i cavi per ascensori.