Bando Brains2South: cervelli in fuga verso il Sud Italia

Per tutti i ricercatori che non lavorano nelle regioni del Sud Italia ( Sicilia, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sardegna) si apre la possibilità, grazie alla Fondazione per il Sud che ha indetto la quarta edizione del Bando Brains2South, di poter avviare una propria iniziativa di ricerca.

Tra i diversi scopi dell’iniziativa vi è quello di permettere all’eccellenza dei “cervelli in fuga” – che sono emigrati sia verso il nord sia verso paesi esteri ( preoccupante come il dato cresca di anno in anno), dove lavorano appunto come ricercatori ( elemento indispensabile per accedere al bando) – di poter realizzare progetto di ricerca completamente autogestito.

Altro importante obiettivo è quello di non impoverire la ricerca privandola di menti brillanti, che se incentivati a lavorare nella zona del meridione, possono rivalutare la ricerca ottimizzandola a tal punto da poter diventare un’area di collegamento con altre sparse per il mondo.

Il bando mette a disposizione 3.5 milioni di euro.

La fondazione per il Sud avvalorerà tutti quei progetti di forte impatto innovativo, che abbiano l’obiettivo di migliorare e ottimizzare soluzioni nel campo tecnologico, energetico, manifatturiero, ICT, nanotecnologico, agroalimentare, biomedico, farmaceutico , diagnostico e nel campo della salvaguardia dei beni culturali e/o ambientali.

Il ricercatore potrà scegliere il proprio ente ospitante, che fornirà tutto ciò che è necessario per lo sviluppo del progetto: dalle attrezzature al personale qualificato, il cui finanziamento sarà completamente a carico della Fondazione. Oltre al vantaggio, per il ricercatore di poter concretizzare e finanziare una propria idea, vi sarà quello di poter lavorare in completa autonomia, ossia senza la presenza di alcun supervisore.

Tutta la documentazione necessaria deve essere compilata online e pervenire entro il 7 ottobre 2015.

Il bando è rivolto a tutti coloro che non lavorano nelle aree geografiche sopra citate e, visto lo scopo di creare un’importante area di ricerca, possono aderire anche a ricercatori stranieri.

 

Fonte: Fondazione per il Sud