AGGIORNAMENTO 24 giugno 2017
La Regione Marche ha disposto un’ulteriore proroga dei termini della presentazione della domanda al 12 settembre 2017. Leggi la proroga
AGGIORNAMENTO
La Regione Marche ha disposto una proroga dei termini della presentazione della domanda al 29 giugno 2017. Leggi la proroga
Per favorire il ricambio generazionale e l’avvio di nuove aziende agricole, stanziati oltre 13 milioni di euro di fondi comunitari e regionali.
Oggi dire agricoltura non è solo come in passato dire vita nei campi; fare agricoltura è molto altro: è conservazione del paesaggio rurale, è difesa del territorio, è promozione di tipicità locali, è innovazione di sistemi produttivi o viceversa la riscoperta di antichi processi naturali. È soprattutto un lavoro, che può dare grandi soddisfazioni a fronte di notevole impegno e certamente anche qualche sacrificio.
Nelle Marche, grazie ad un bando della Regione che utilizza e mette a disposizione rilevanti risorse comunitarie c’è l’opportunità di ricevere un sostegno concreto all’avvio di un’attività agricola dove innovazione – non necessariamente tecnologica – e competitività, con un occhio particolare rivolto alla valorizzazione ambientale, saranno i fattori richiesti e privilegiati per ottenere un sostegno concreto.
Nello specifico si tratta di risorse per ben 13,3 milioni di euro destinate per favorire in particolare il ricambio generazionale all’interno di realtà aziendali operanti in ambito agricolo.
A chi è rivolto?
I beneficiari dovranno essere giovani agricoltori con un’età compresa fra i 18 e i 40 anni che dovranno rivestire il ruolo di capo di un’azienda – per la prima volta e da non più di 24 mesi – insediata sul territorio regionale.
I soggetti interessati dovranno garantire il possesso di requisiti di natura formativa o professionale in ambito agrario.
Tali idoneità dovranno essere fornite documentando insieme o in alternativa:
- il possesso di requisiti formativi derivanti dal conseguimento di un diploma di scuola superiore o universitario ad indirizzo agricolo;
- il possesso di requisiti professionali derivanti da un’esperienza lavorativa di almeno 2 anni in un’azienda agricola accompagnata da un’esperienza formativa annua di non meno di 100 ore, conseguita con la frequenza di uno dei corsi tenuti presso organismi accreditati con il sistema regionale.
L’assenza dei requisiti professionali potrà essere eventualmente compensata con la partecipazione ad uno dei corsi di formazione organizzati dalla Regione entro 36 mesi dall’ottenimento del contributo. Infine il soggetto interessato deve avere cittadinanza italiana o di uno degli stati membri dell’Unione Europea ed essere iscritto regolarmente all’INPS.
Nel caso in cui il beneficiario, al momento dell’erogazione, ricopra il ruolo di capo azienda della società nella quale ha prestato servizio come socio, dovrà dimostrare di non aver mai assunto responsabilità civili o fiscali a titolo di amministratore prima della presentazione della domanda, pena la decadenza dal contributo.
Per quanto riguarda le imprese, invece, esse devono:
- non risultare in difficoltà economica;
- essere una micro o piccola impresa;
- essere iscritta al Registro delle imprese e all’Anagrafe delle Aziende Agricole;
- possedere una produzione standard di almeno 12 mila euro per le aziende con almeno l’80% della superficie agricola utilizzata per coltivazioni e pascolo in aree rurali intermedie con vincoli naturali e aree rurali con problemi di sviluppo, e di almeno 16 mila euro per tutte le altre zone. Comunque la produzione standard deve essere inferiore ai 200 mila euro per tutte le aziende.
Di cosa si tratta?
La sottomisura 6.1 prevede un aiuto all’avviamento per l’insediamento di giovani agricoltori che si impegnano a continuare l’attività come capo azienda per almeno 8 anni. Il Piano di sviluppo aziendale deve partire entro 9 mesi dalla concessione dei fondi e deve essere terminato entro tre anni; all’interno del Piano aziendale dovranno essere presenti una descrizione dell’iniziale quadro dell’azienda, un piano di sviluppo sia in termini di crescita che di investimenti previsti; si dovrà fissare almeno uno dei seguenti traguardi:
- una crescita evidente in termini dimensionali dell’azienda: almeno un +30% della produzione standard;
- una valorizzazione, all’interno della produzione agricola, delle linee di coltivazione biologica;
- un innalzamento dei livelli di produzione aziendale;
- l’adozione di attività diversificanti nel ciclo produttivo;
- l’utilizzo di forme di risparmio idrico ed energetico, volte ad un miglioramento del quadro climatico. Proprio sul fronte dell’efficientamento energetico non sono trascurabili i numerosi investimenti previsti: ad esempio saranno considerati ammissibili e finanziabili opere di coibentamento infrastrutturale e di miglioramento sempre sotto il profilo dei consumi energetici delle serre;
- la creazione di condizioni di benessere per gli animali al di sopra dei criteri previsti dalla legge;
- l’innalzamento dei livelli tecnologici attraverso l’adozione di misure ad alto tasso di innovazione. Si tratta di investimenti che possono consistere anche solo nell’acquisto di macchinari che migliorino gli standard produttivi: macchine automatiche e semiautomatiche per la raccolta dei prodotti o per la loro successiva conservazione e lavorazione.
Le misure di sostegno possono arrivare fino ad un massimo di 50 mila euro per gli interventi ricadenti nelle aree a più alta incidenza rurale, e di 25 mila euro per le altre zone.
Come fare?
La domanda deve essere presentata esclusivamente in via telematica attraverso il portale Siar entro le ore 13:00 del 28 aprile 2017 insieme al Piano di sviluppo aziendale, e le dichiarazioni del potenziale beneficiario di iscrizione all’INPS e al Registro delle Imprese (C.C.I.A.A.).
Questa misura in favore dei giovani agricoltori – che si inserisce nel più ampio pacchetto giovani promosso dalla regione Marche – è un sostegno efficace all’avvio di un’attività imprenditoriale in un settore al centro di notevoli cambiamenti. L’attenzione sempre più rilevante verso produzioni agro alimentari di qualità, accresce il potenziale mercato di consumatori disponibili a riconoscere apprezzamento verso attività che facciano di questo traguardo, il loro obiettivo principale. La sensibilità verso il recupero del paesaggio rurale, oggetto di un progressivo abbandono, con il conseguenziale impoverimento del territorio, può conoscere un’inversione di tendenza con ricadute sociali ed economiche rilevanti non solo per il comparto agricolo ma per l’intera economia italiana.
Fonte: Bando sottomisura 6.1