Novità in arrivo per gli automobilisti, o per meglio dire per i proprietari di veicoli: ma non preoccupatevi, non si tratta di nuove tasse o imposte. La novità riguarda la sostituzione del certificato di proprietà e della carta di circolazione del vostro veicolo con il documento unico di circolazione, una sorta di “carta d’identità” del veicolo. Tale documento entrerà in vigore a partire dal 1° luglio 2016, ad un costo di 29 Euro, tariffa che va a sostituire gli “Emolumenti ACI” di 27 Euro e l’Imposta di bollo per registrazione al PRA che a seconda dei casi può essere di 32 o 48 Euro, per un costo totale nel peggiore dei casi di 75 Euro.
Questa novità, si colloca all’interno di un decreto attuativo sullo snellimento della Pubblica Amministrazione che prevede la scomparsa del PRA (Pubblico Registro Automobilistico), detenuto dall’ACI, il quale dovrà trasferire le informazioni presenti nei propri archivi alla Motorizzazione civile, che li integrerà alla propria banca dati e, successivamente, li passerà ad un nuovo ente: l’Agenzia per il Trasporto stradale. In questo passaggio di consegne, l’ACI perderà molte delle sue funzioni e sarà necessariamente obbligato a ridurre e riorganizzare il personale.
Dal 1 luglio 2016 il nuovo ente, che avrà sede a Roma, si occuperà di tutti i rapporti con cittadini e imprese curando pratiche che vanno dai fermi amministrativi, ad ipoteche, dai trasferimenti di proprietà, al rilascio e aggiornamento patenti, occupandosi anche di abilitazioni, riscossione delle imposte, sicurezza stradale, omologazioni, conducenti, ed altro ancora.
Ma quanto farà risparmiare agli utenti finali questa riorganizzazione della P.A.?
A conti fatti, il risparmio nel migliore dei casi sarà di 46 Euro, su pratiche che costano mediamente dai 200 a più di 1000 Euro. Come possiamo ben capire non si tratta di grosse cifre, a maggior ragione se pensiamo che resterà invariata l’Ipt (Imposta provinciale di trascrizione), il cui importo minimo da pagare per un’autovettura fino a 53 kW, è di 150,81 Euro, fermo restando che le provincie sono libere di maggiorare tale importo fino ad un massimo del 30%.
Info: ACI