Il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, con gestore Invitalia S.p.A. offre l’opportunità di sviluppare il sistema imprenditoriale della filiera culturale in alcune regioni del Sud Italia: Basilicata, Campania, Calabria, Sicilia e Puglia
Il bando Cultura Crea è destinato alle piccole e medie imprese che investono in attività imprenditoriali del settore dell’industria culturale-turistica e sono comprese le imprese dette “del terzo settore” che puntano a valorizzare le risorse culturali del territorio.
Leggi anche: Bando Cultura Crea di Invitalia Titolo II
Gli obiettivi del bando Cultura Crea sono relativi a tre linee di intervento, di seguito facciamo luce sul TITOLO III del bando che prevede il consolidamento e il sostegno delle attività già esistenti nella filiera culturale, turistica, ricreativa, dello spettacolo e dei prodotti tradizionali e tipici, con l’obiettivo di promuovere la realizzazione di prodotti e servizi finalizzati all’arricchimento, diversificazione e qualificazione dell’offerta turistico-culturale degli ambiti territoriali di riferimento indicate nel Decreto.
Nel TITOLO III del programma Cultura Crea, è prevista una dotazione di 37,8 milioni di euro per la nascita di nuove imprese dell’industria culturale e turistica.
Indice
Chi può partecipare:
Le imprese già esistenti e costituite da oltre 36 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione in forma societaria di capitali o di persone, ivi incluse le società cooperative.
Programmi di investimento:
Sono ammissibili alle agevolazioni i programmi di investimento:
- di importo non superiore a 500.000 euro;
- realizzati dalle nuove imprese presso una unità produttiva ubicata nel territorio di alcuni Comuni elencanti nell’ allegato 1 sez. A del decreto;
- relativi alle attività economiche. (vedi allegato)
Essi devono essere inseriti in una delle tre seguenti aree di interesse:
- fruizione turistica e culturale degli ambiti territoriali di riferimento degli attrattori;
- promozione e comunicazione per la valorizzazione delle risorse culturali;
- recupero e valorizzazione di produzioni locali di beni e servizi.
Quindi è necessario leggere negli allegati se il Comune dove si vorrebbe creare la propria attività imprenditoriale fa parte di quelli previsti dal Bando e anche se il codice dell’attività di interesse è tra quelli ammessi a finanziamento.
Quali spese finanzia il bando:
Il bando Cultura Crea finanzia, con diverse intensità di aiuto e massimali, l’acquisto delle seguenti voci di investimento:
- macchinari, impianti, attrezzature, arredi e mezzi mobili;
- programmi informatici, brevetti, licenze e marchi, certificazioni, knowhow, conoscenze tecniche, anche non brevettate.
È possibile richiedere a finanziamento anche i seguenti costi di gestione, nel limite del 20% del totale investimento ammissibile:
- personale interno qualificato del soggetto beneficiario, limitatamente alle figure professionali di elevato profilo, in possesso, cioè, di un diploma di scuola secondaria di secondo grado ed assunte a tempo indeterminato dopo la data di presentazione della domanda ed impiegato nell’area produttiva;
- servizi per le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) commisurati alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa;
- consulenze esterne specialistiche prestate da Università e Centri di ricerca pubblici o da imprese e persone fisiche dotate di documentate competenze in materia, a condizione che siano connesse all’investimento e funzionali all’avvio delle attività.
Vantaggi per l’impresa:
È prevista una duplice forma di finanziamento, calcolato in percentuale sulla spesa ammessa a finanziamento, a seguito dell’istruttoria della domanda presentata, ed in particolare:
- un finanziamento agevolato, a tasso zero, in misura pari al massimo al 60% della spesa ammessa, con una durata 8 anni di ammortamento e 1 anno di preammortamento per il periodo di realizzazione dell’intervento;
- un contributo a fondo perduto, in misura pari al massimo al 20% della spesa ammessa;
L’effetto combinato di tali agevolazioni è quindi dell’80% dell’investimento ammesso e può arrivare al 90% nel caso che il soggetto richiedente sia a maggioranza di partecipazione numerica (e di quote) femminile o giovanile (sotto i 35 anni di età); in quest’ultimo caso quindi il finanziamento sarà al 65% con un finanziamento agevolato a tasso zero e per il 25% a fondo perduto.
Le spese di gestione sono finanziate esclusivamente con finanziamento agevolato.
Le domande possono essere presentate solo online dal 15 settembre 2016 dalle ore 12.00, sul portale di Invitalia.