Fino a 25 mila euro per la realizzazione di progetti in grado di incidere significativamente sull’organizzazione e sviluppo delle attività libero professionali. Domanda a partire dal 3 maggio.
Non è certo un mistero che lo sviluppo esponenziale delle nuove tecnologie di comunicazione ed informazione abbia investito ogni aspetto della nostra quotidianità, ivi compreso il mondo del lavoro. Anche le libere professioni, dalle più tradizionali a quelle più innovative, si sono trovate a dover fare i conti con lo sviluppo tecnologico. Si pensi, a titolo esemplificativo, agli Avvocati e all’introduzione del Processo civile tematico (PCT).
Ebbene, i professionisti, con sede operativa o legale in Emilia-Romagna, che vogliano investire nella propria attività hanno, oggi, a disposizione un importante strumento: il Bando regionale ICT (acronimo per “Information and Communications Technology”), il quale prevede l’erogazione di contributi a fondo perduto, finalizzati al supporto di soluzioni Ict per le attività delle libere professioni e l’implementazione di servizi e di soluzioni avanzate in grado di incidere significativamente sull’organizzazione interna, sull’applicazione delle conoscenze, sulla gestione degli studi e sulla sicurezza informatica.
Indice
A chi si rivolge il bando Ict Emilia Romagna?
Possono beneficiare dei contributi:
- i liberi professionisti ordinistici, titolari di partita iva, esercitanti attività riservate, iscritti ad Ordini o Collegi professionali e alle rispettive Casse di previdenza, che operano in forma singola, associata o societaria;
- i liberi professionisti non ordinistici, titolari di partita iva, autonomi, operanti in forma singola, o associata di “studi formalmente costituiti” (esclusa la forma di impresa), che siano iscritti alla gestione separata Inps o anche appartenenti ad Associazioni professionali riconosciute.
Per poter partecipare al bando è necessario che la sede operativa sia ubicata all’interno della regione, che chi presenta la domanda non sia un lavoratore dipendente o un pensionato ma svolga l’attività professionale al momento della richiesta, un’attività che deve risultare essere attiva e non in stato di fallimento o liquidazione.
Di cosa tratta il bando Ict Emilia Romagna?
I progetti oggetto di finanziamento dovranno contribuire a creare opportunità di sviluppo, consolidamento e valorizzazione delle attività libero professionali, tramite la realizzazione d’interventi volti a:
- favorire lo sviluppo, la strutturazione delle attività libero professionali e il loro riposizionamento;
- facilitare l‘affiancamento dell’attività professionale ai processi di efficientamento della pubblica amministrazione;
- incentivare gli investimenti in nuove tecnologie, innovazioni di processo, in tecnologie informatiche;
- diffondere la cultura d’impresa, dell’organizzazione e della gestione/valutazione economica dell’attività professionale;
- consolidare le realtà professionali attraverso la stabilizzazione del lavoro.
Le principali spese ammissibili per la realizzazione del progetto sono le seguenti:
- spese per l’acquisto di attrezzature, infrastrutture informatiche, tecnologiche e digitali, anche per la realizzazione di piattaforme e siti web;
- spese per l’acquisizione di brevetti, licenze software e di servizi applicativi;
- interventi accessori, anche di carattere edilizio (fino a 5 mila euro);
- spese per l’acquisizione di consulenze specializzate (fino al 30% della somma delle altre spese).
I progetti dovranno avere una dimensione minima di investimento pari a 15 mila euro. Il contributo è concesso a fondo perduto, nella misura del 40% dell’investimento ritenuto ammissibile (elevata al 45% in alcuni casi specificati all’interno del bando), fino ad un massimo di 25 mila euro.
Come presentare domanda per il bando Ict Emilia Romagna?
La presentazione della domanda dovrà avvenire per via telematica tramite l’applicativo web “Sfinge 2020”, le cui modalità di accesso e di utilizzo saranno rese disponibili sul sito internet regionale.
Per la trasmissione della domanda di contributo sono previsti due diversi intervalli temporali, a seconda di quando si intende portare a realizzazione il progetto finanziato. In particolare, la domanda – a pena di inammissibilità – dovrà essere presentata:
- dalle ore 10.00 del giorno 3 maggio 2017 fino alle ore 17.00 del giorno 31 maggio 2017, per gli interventi da realizzare entro il 31/12/2017. Le risorse disponibili per i progetti presentati in questa finestra ammontano ad 1 milione di euro;
- dalle ore 10.00 del giorno 12 settembre 2017, alle ore 17.00 del giorno 10 ottobre 2017, per gli interventi da realizzare invece tra l’1/1/2018 ed il 31/12/2018. Le risorse disponibili per i progetti presentati in questa finestra ammontano a 2 milioni di euro.
La Regione si riserva la possibilità di anticipare la chiusura del bando relativamente al primo arco temporale, qualora venissero trasmesse 200 domande prima del 31 maggio 2017, salva la possibilità di procedere ad una sua eventuale riapertura in caso di utilizzo parziale delle risorse disponibili.
Oggi, investire nei progetti Ict rappresenta una strategia vincente, qualunque sia il settore professionale interessato (dalle grandi S.p.a alle PMI, nonché ai lavoratori professionali ed autonomi).
Non temere se non hai familiarità con le nuove tecnologiche; ricorda che tra le spese ammissibili previste dal bando sono compresi anche i costi per l’acquisizione di Consulenze specializzate, che sapranno aiutarti nell’individuare il progetto più congeniale alla tua Professione.
Fonte: Bando