L’Emilia Romagna mette a disposizione risorse a fondo perduto per le imprese extra agricole

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Il capitale disponibile è di circa 1 milione e 700 mila euro.

L’abbandono delle zone rurali è sotto gli occhi di tutti da vari decenni. Avviare e mantenere un’impresa agricola è spesso oneroso e non sempre molto vantaggioso. La Regione Emilia Romagna, proprio al fine di invertire questa tendenza, ha emesso il bando attuativo degli interventi contenuti nella misura 6.2.01 “Aiuto all’avviamento di imprese extra-agricole in zone rurali” del PSR 2014-2020.

La finalità del bando è pertanto quello di promuovere l’avviamento di nuove attività imprenditoriali in attività extra agricole da parte di singole persone fisiche, aumentando così l’occupazione ed il mantenimento di un tessuto sociale altrimenti a rischio estinzione in zone con problemi di sviluppo.

Chi sono i beneficiari del fondo perduto per l’avviamento delle imprese extra-agricole?

I destinatari sono esclusivamente le persone fisiche che:

  • devono essere maggiorenni alla data di presentazione del bando;
  • non devono beneficiare di pensione di anzianità o vecchiaia;
  • devono essere cittadini UE;
  • non devono essere titolari o contitolari di impresa nei 12 mesi antecedenti la pubblicazione del bando;
  • devono presentare un Piano di sviluppo Aziendale biennale contenenti previsioni di investimenti conformi alla materia del bando;
  • devono essere iscritti all’Anagrafe Regionale delle aziende Agricole;
  • devono prevedere la creazione di un’impresa extra agricola in forma individuale;
  • prevedere una sede legale ed operativa nelle zone rurali con problemi di sviluppo (zone D)

A cosa si riferiscono i capitali a fondo perduto per l’avviamento delle imprese extra agricole?

Le risorse finanziarie previste dal bando ammontano a circa 1 milione e 700 mila euro.

L’aiuto finanziario per ogni singolo progetto è di 15 mila euro e sarà concesso sotto forma di premio secondo il regime de minimis.

I progetti presentati verranno valutati secondo specifici criteri valutativi, secondo i quali vengono favorite, ad esempio, imprese costituite da soggetti al di sotto dei 35 anni di età o da soggetti di sesso femminile, che abbiano conseguito titoli di studi rilevanti, che siano in stato di disoccupazione e che abbiano un Isee inferiore a 7,500 mila euro.

Le spese ammissibili riguardano:

  • costi di realizzazione del progetto;
  • costi di informazione e comunicazione;
  • realizzazione siti web, nell’ambito dell’importo massimo di 2 mila euro;
  • acquisizione di hardware e software nel limite del 20% dell’importo del premio;
  • investimenti immateriali come programmi informatici, brevetti e licenze entro il limite massimo del 10% della spesa;
  • costruzione/ristrutturazione immobili produttivi, eccetto la manutenzione ordinaria;
  • nuovi canoni di affitto, locazione, ratei del mutuo sostenuti nel periodo di vigenza del PSA;
  • rate di eventuali contratti di leasing finanziario pagati nel periodo di vigenza del PSA;
  • macchinari, attrezzature funzionali al processo di sviluppo aziendale;
  • investimenti funzionali alla vendita delle produzioni aziendali.

Come fare per accedere ai contributi a fondo perduto per l’avviamento delle imprese extra agricole?

Le domande devono essere presentate entro il 17 novembre 2017 utilizzando il Sistema Informativo Agrea (previo accreditamento).

Considerando la scadenza al 17 novembre vi consigliamo di farvi affiancare da un professionista per accelerare i tempi di presentazione della domanda.

Approfondisci la misura 6.2.0 del PSR Emilia Romagna.