Incentivi alle piccole e medie imprese che si occupano della trasformazione dei prodotti per aumentarne la competitività del settore della pesca.
“Ai pescatori non interessa se sono bianco o olivastro, ricco o povero. A loro importa solo del fiume, dei pesci e della gara tra noi e loro. Per i pescatori le uniche virtù sono: pazienza, tolleranza e umiltà.”
È così, il mestiere del pescatore si veste di mare e si abbiglia col silenzio; è tutto proteso verso l’infinito, in vista della sua meta. Essere pescatori oggi conserva il fascino di sempre, ma c’è dell’altro; grazie infatti alla Misura 5.69 “Trasformazione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura” è possibile investire e crescere. Ma cerchiamo di capire nel dettaglio cos’è.
Indice
Chi sono i beneficiari del bando sulla trasformazione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura?
Possono presentare domanda le micro, piccole e medie imprese che operano e sono attive nel settore della pesca. Possono partecipare anche gli impianti a produzione mista, e cioè aziende che trattano anche prodotti che non provengono dal settore della pesca e dell’acquacoltura, a patto che dimostrino la prevalenza dell’attività di trasformazione del prodotto ittico. Per essere ammessi i beneficiari devono:
- essere regolarmente iscritti alla CCIAA del territorio competente;
- possedere un conto corrente intestato a loro;
- applicare tutte le regole indicate nel Contratto Nazionale di Lavoro nel caso ci sia personale dipendente;
- essere in regola con i pagamenti e non deve aver subito condanne;
- avere una buona capacità amministrativa, finanziaria e operativa tale da soddisfare gli obblighi previsti dal bando;
- aver restituito eventuali contributi concessi dalla Regione con il Programma del Fondo Europeo della Pesca 2007 – 2013.
Di cosa tratta il bando sulla trasformazione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura?
Sono ammessi gli investimenti attinenti la lavorazione e la trasformazione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura. Sono presi maggiormente in considerazione le operazioni che soprattutto riguardano:
- il risparmio energetico e la riduzione dell’impatto sull’ambiente, incluso il trattamento dei rifiuti;
- il miglioramento e l’aumento della sicurezza, dell’igiene, della salute e delle condizioni del lavoro;
- la trasformazione dei sottoprodotti risultanti dalle attività di trasformazione principali;
- la trasformazione delle catture di pesce commerciale che non possono essere destinate al consumo umano;
- la trasformazione dei prodotti dell’acquacoltura biologica;
- la produzione di prodotti innovativi e migliorati o sistemi di gestione e di organizzazione nuovi e d’avanguardia.
L’aiuto concesso è pari al 50% delle spese ammesse sulla base dei costi tenuti dai beneficiari; aumenta del 10% in caso di interventi attuati da organizzazioni di produttori, organizzazioni di pescatori o altri beneficiari collettivi. Il progetto può avere un costo minimo di 40 mila di euro e massimo di 1 milione di euro.
Come fare per partecipare al bando sulla trasformazione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura?
Le domande devono essere presentate e inoltrate tramite posta elettronica certificata (PEC) all’indirizzo regione.marche.cacciaepesca@emarche.it o tramite raccomandata A/R, o ancora tramite consegna a mano presso l’Ufficio Regionale competente sino al 18 aprile 2017, allegando alla domanda tutta la documentazione richiesta indicata all’interno del bando.
Non fatevi scappare questa opportunità, consultate un professionista e inoltrate la vostra richiesta.
Fonte: Misura 5.69