Le start up rappresentano il futuro dell’economia: ecco le possibilità per godere dei finanziamenti
Avviare una start up, al momento, è una delle alternative più interessanti sia per i giovani che per tutti coloro che intendono avviare un’attività in proprio. Ma come fare? Senza alcun dubbio, l’Italia ha un meccanismo di finanziamento delle start up molto più embrionale rispetto a quello americano ma di opportunità ce ne sono davvero moltissime.
Indice
- 1 Seed capital: investire sulle idee
- 2 Business angels: finanziamenti per start up da avviare o già avviate
- 3 Crowdfunding: il finanziamento per le start up dal basso
- 4 Banche
- 5 Finanziamenti pubblici
- 6 Incubatori: la nuova frontiera del finanziamento per le start up
- 7 Sportello per i giovani imprenditori
Seed capital: investire sulle idee
Di sicuro, una delle novità più interessanti in fatto di finanziamenti delle start up è il cosiddetto seed capital. Almeno per il momento, tale tipologia di investimento in Italia non è molto sviluppata. Le riserve sono legate al fatto che si tratta di un investimento a rischio. Ad assumersi la responsabilità di tale investimento sono degli “affaristi” pronti a puntare sull’idea di coloro che vogliono avviare la start up. Il fondo italiano che rappresenta un vero e proprio punto di riferimento in fatto di seed capital è Innogest. Entrando più nel dettaglio, è importante fare presente che Innogest si occupa di finanziare la prima fase dell’attività. Il fondo di investimento è interessato a progetti relativi al settore delle telecomunicazione, all’ICT, alle fonti di energia rinnovabile, alla meccanica avanzata ed al settore biomedico. Un altro fondo di investimento molto importante è Dpixel. In questo caso, le start up interessate sono quelle che si occupano del web e, più in generale, del settore digitale. Anche Telecom Italia ha deciso di avvicinarsi alla realtà del seed investment finanziando start up digitali. E per le imprese medio-piccole? In questo caso, è opportuno rivolgersi a PmiEquity o, addirittura, a Google Ventures.
Business angels: finanziamenti per start up da avviare o già avviate
Cosa si intende, invece, quando di sente parlare di business angels? In genere, si tratta di ex imprenditori o di manager che hanno a disposizione notevoli strumenti finanziari ed hanno alle spalle una lunga esperienza in fatto di affari. In alternativa, dietro all’investimento potrebbe esserci un gruppo di individui pronti ad investire dividendo il rischio. Quale è la differenza con il seed capital? I business angels, al contrario del seed capital, investono non solo su idee innovative ma anche su aziende già avviate. Come per il seed capital, anche questa modalità di investimento, almeno per adesso, non ha trovato terreno fertile in Italia. Nonostante ciò, l’italiano Francesco Marini Clarelli è risultato il migliore in Europa di tutti i business angels. Non solo business angels ma anche super angels. Quando si fa riferimento a tale figura, si parla di investitori che puntano su idee, intercettano i fondi, ma non pretendono una poltrona nel consiglio d’amministrazione. Ciò che richiedono, quindi, è solo una parte decisamente ridotta del capitale. In pratica, con il meccanismo del super angels l’imprenditore ha più libertà.
Crowdfunding: il finanziamento per le start up dal basso
Molto probabilmente, il crowdfunfing è lo strumento di finanziamento per le start up più noto. Il suo funzionamento è davvero semplice: un gruppo di individui decide di mettere in comune una determinata somma di denaro da destinare ad un progetto. In pratica, si tratta di una sorta di colletta grazie alla quale, alle volte, è possibile raccogliere anche ingenti somme di denaro. Di sicuro, ad agevolare tale forma di finanziamento è il web che consente di far incontrare la domanda e l’offerta in maniera pressoché immediata. Nonostante le reticenze iniziali, il crowdfunding sembra aver trovato notevoli riscontri anche in Italia.
Banche
Una cosa è certa: la via più immediata per ottenere un finanziamento è quella di rivolgersi ad un istituto bancario. La maggior parte delle banche, al momento, è in grado di finanziare sia start up da avviare che già avviate. Attualmente, sono molti gli istituti bancari italiani a fornire tale opportunità a tutti coloro che sono alle prese con una start up. Tra queste troviamo, ad esempio, Unicredit, Ubi banca, Banca Marche, Banca Sella, BNL, Intesa San Paolo.
Finanziamenti pubblici
Anche i finanziamenti pubblici rappresentano un’ottima alternativa per tutti coloro che intendono avviare una start up. In tal caso, è quanto mai fondamentale tenere costantemente sotto controllo i bandi locali, regionali, nazionali e, ovviamente, comunitari. Le opportunità sono moltissime ma, talvolta, non è così facile riuscire a sbrigare le pratiche burocratiche. Per tale ragione, prima di intraprendere un simile percorso, è opportuno accertarsi di essere in possesso di tutte le competenze necessarie.
Incubatori: la nuova frontiera del finanziamento per le start up
Non è raro sentir parlare di incubatori. Ma di cosa si tratta? Quando si parla di incubatori si fa riferimento ad aziende che si occupano di dare forma e, soprattutto, concretezza ad un’idea che ha un potenziale in termini di profitto. Gli incubatori possono essere associazioni e/o network nazionali o, addirittura, aziende di rilievo internazionale.
Sportello per i giovani imprenditori
A tutti i giovani che intendono avviare una start up e che vogliono riuscire a fare chiarezza in merito al meccanismo dei finanziamenti, si consiglia di rivolgersi allo sportello per l’imprenditorialità giovanile messo a disposizione delle varie Camere di commercio. Grazie a tale servizio, i giovani possono capire come avviare o far crescere al meglio la propria attività. Il servizio è interamente gratuito e consente di fruire di un’assistenza costante e di un supporto durante ogni fase dell’attività. (Es: Sportello giovani imprenditori Roma)