Assente da lavoro per malattia: chi manda la visita fiscale?

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Le visite fiscali possono essere richieste sia dal datore di lavoro, che dall’Inps e potranno essere effettuate anche a ripetizione nei giorni vicini al week end e alle festività. Questo meccanismo permetterà controlli mirati a dipendenti che si assentino in maniera sistematica.

La visita fiscale, è un controllo predisposto dal datore di lavoro, dall’INPS o dall’A.S.L. per verificare l’effettivo stato di incapacità lavorativa del dipendente pubblico o privato assente per malattia. Si tratta di una procedura per verificare la reperibilità del lavoratore durante determinati orari fissati per legge e per verificare l’evento che ha impedito al dipendente di raggiungere il posto di lavoro per motivi di salute.

Vediamo in quest’articolo l’istituzione del nuovo Polo Unico istituito presso l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale e tutto quello che c’è da sapere quando ci si trova ad affrontare questa situazione.

Chi sono i destinatari delle visite fiscali?

I destinatari della visita fiscale sono il lavoratore dipendente pubblico e il dipendente privato, che si assentano dal posto di lavoro per malattia; questi sono obbligati ad avvisare sia il proprio datore di lavoro che l’INPS. Sono importanti entrambe le comunicazioni, quella relativa al datore di lavoro per facilitare l’organizzazione aziendale, invece quella relativa all’INPS per ricevere l’indennità di malattia.

Il medico, dopo aver accertato lo stato di malattia del lavoratore, deve darne comunicazione all’INPS, inviando il certificato medico:

  • per via telematica, utilizzando il sistema SAC, il quale genera il cosiddetto “numero di protocollo” per la stampa del certificato e dell’attestato che consegna al lavoratore;
  • rilasciando il certificato medico cartaceo al dipendente, che dovrà inviare all’INPS e al datore di lavoro in genere entro 48 ore.

Anche nel primo caso, il lavoratore deve darne comunicazione al datore di lavoro. Se il giorno della scadenza è festivo deve essere prorogato al primo giorno seguente non festivo. Inoltre deve essere comunicato il domicilio fiscale presso il quale il lavoratore sarà reperibile per gli eventuali controlli medico-fiscali.

In ogni caso, i termini e le modalità della comunicazione della malattia, variano in base ai CCNL, cioè in base alla categoria di appartenenza del lavoratore.

Si può sapere con certezza chi manda la visita fiscale a casa?

Il lavoratore non può sapere con assoluta certezza se la visita fiscale è stata mandata dall’azienda o dall’Inps. Solo il datore di lavoro e i consulenti del lavoro che hanno “l’azienda in delega” possono avere accesso al servizio web “richieste visite medico di controllo”, in cui è possibile anche consultare lo stato delle richieste inviate e l’esito degli accertamenti medico-legali.

Quali sono le fasce orarie di reperibilità per chi manda le visite fiscali?

Visite fiscali ai lavoratori dipendenti privati:

  • dalle 10:00 alle 12:00, 7 giorni su 7 inclusi festivi e prefestivi, sabato e domenica e feste patronali;
  • dalle 17:00 alle 19:00, 7 giorni su 7 inclusi festivi e prefestivi, sabato e domenica e feste patronali.

Visite fiscali ai lavoratori dipendenti pubblici, vale a dire docenti, personale ATA, lavoratori degli enti locali, Vigili del Fuoco, Polizia di Stato, militari e forze armate:

  • dalle 9:00 alle 13:00, 7 giorni su 7, inclusi festivi e prefestivi, sabato e domenica e feste Patronali;
  • dalle 15:00 alle 18:00, 7 giorni su 7, inclusi festivi e prefestivi, sabato e domenica e feste Patronali.

Qual è la novità prevista dal nuovo Regolamento per i dipendenti pubblici?

Le visite fiscali possono essere effettuate in modo sistematico e ripetitivo, anche in prossimità di giorni festivi o di riposo settimanale, durante le fasce orarie di reperibilità e nel caso di una malattia particolarmente lunga, verrà effettuato un controllo medico durante i primi 3 giorni mandato dal datore di lavoro e uno successivo inviato dall’Inps.

Ci sono casi in cui è l’Inps stesso ad inviare l’accertamento sanitario perché si verificano situazioni cosiddette a rischio, individuati in base a criteri specifici che variano da una regione all’altra. Ad esempio nel caso degli insegnanti che si assentano per malattie vicine alle festività o le situazioni in cui, nell’istituto scolastico, una determinata percentuale di lavoratori si trovi contemporaneamente in malattia. Su questo campione vengono effettuati dei controlli.

Si può mandare la visita fiscale dal primo giorno di assenza?

Sì. Dal giorno stesso in cui è avvenuta la dichiarazione di malattia da parte del dipendente quindi dal primo giorno di assenza. Il medico delle visite fiscali dell’INPS, incaricato di effettuare la visita fiscale, deve recarsi presso il domicilio indicato dal lavoratore, nelle fasce di reperibilità imposte dalla legge.

Quali sono le procedure successive nel caso in cui viene effettuata la visita fiscale?

Il medico dell’Inps, dotato di pc e stampante portatile, deve redigere presso il domicilio del lavoratore, al termine della visita, il verbale informatico da trasmettere immediatamente all’Inps.

In questo modo, il datore di lavoro, può verificare l’esito della visita.

Se il lavoratore è assente alla visita medico fiscale, si possono presentare dei casi che possono giustificare i motivi dell’assenza, ad esempio eri uscito perché dovevi andare in ospedale per fare la fisioterapia o altre visite mediche, sei andato in farmacia per comprare le medicine che ti servono per guarire, un incidente, un grave malore, sei andato a ritirare le radiografie, cure dentistiche urgenti. Il lavoratore può dimostrare la sua assenza presso il domicilio fiscale indicato presentando lo scontrino rilasciato per l’acquisto del farmaco e l’urgenza che ha portato alla sua decisione.

In questo caso il medico ne da comunicazione all’Inps e rilascia un avviso al lavoratore di presentarsi il giorno successivo non festivo presso il Gabinetto diagnostico dell’Inps. Se non si presenta, l’Inps lo comunica al datore di lavoro che invita al lavoratore a fornire le proprie giustificazioni entro 10 giorni.

Ci sono dei casi in cui il lavoratore è esonerato dalla visita fiscale?

Si, solo in caso di gravi patologie è previsto l’esonero dalle visite fiscali per chi presenta certificato medico di lavoro. Il medico curante per stabilire l’esonero dovrà indicare nel certificato medico il codice E.

L’obiettivo dell’INPS è quello di uniformare i controlli sia sui dipendenti pubblici e privati e riconoscere a tale ente, la competenza esclusiva per le visite mediche di controllo, per evitare abusi da parte dei dipendenti “furbi”.

Fonte: DPCM n. 206/2017 del 17.10.2017