Se hai notato di pagare troppo per la bolletta della luce, è possibile che ci sia un errore nell’applicazione del codice tariffario.
Vi sarà capitato di ricevere la bolletta Enel e rimanere sbigottiti per l’importo da pagare. Ci vengono in mente le volte in cui abbiamo utilizzato l’aspirapolvere, il forno, la lavatrice e l’asciugacapelli. E ancora, pensiamo a quando abbiamo rimproverato, figli, mariti o mogli per aver lasciato le luci accese di casa. Davvero, però, la somma da pagare corrisponde al reale consumo? Quante volte abbiamo sospettato di ricevere importi errati? Eccovi una buona notizia: le bollette Enel non saranno più un mistero. Cerchiamo, quindi, di capire come leggerle correttamente ed evidenziare eventuali anomalie.
Cosa devo controllare nella bolletta?
La prima cosa da fare è verificare il codice delle tariffe, cioè se le bollette hanno la dicitura D2 o D3. La tariffa D2 permette maggiori agevolazioni in termini di costi, ma per essere applicata ci devono essere due condizioni. I clienti devono, infatti, essere residenti nell’abitazione e, inoltre, la potenza impegnata non deve superare i 3kw. Il codice D3, invece, viene utilizzato per i clienti che non sono residenti o che necessitano di una potenza maggiore di 3kw. Per verificare la tariffa applicata, dovete controllare i dati della fornitura che si trovano nella prima pagina della bolletta. Qui troverete se il vostro contratto è per uso domestico residente o non residente, e la potenza impegnata in chilowatt.
Può succedere, però, che ci venga imposta la tariffa D3, e quindi paghiamo le nostre bollette del 30% in più, quando non comunichiamo un cambio di residenza. In questo caso non possiamo chiedere che ci venga restituita la somma in aggiunta che abbiamo versato.
Se invece ci siamo resi conto di aver subito erroneamente la tariffa D3, anche se siamo residenti e non superiamo i 3kw di potenza, possiamo richiedere un rimborso retroattivo fino a un massimo di 10 anni per i mesi in cui abbiamo pagato un importo sbagliato.
Cosa fare in questi casi? Prima di tutto, si deve inviare una richiesta di cambio tariffario accompagnata da un’autocertificazione di residenza. La lettera deve essere mandata via fax o tramite posta al nostro fornitore, che si occuperà della modifica della tariffa. Il passo successivo è redigere la lettera di reclamo da inviare all’Enel per ottenere il rimborso. Una volta ricevuta la richiesta, l’azienda fornitrice di energia elettrica verificherà i dati e accrediterà il rimborso sulla successiva bolletta.
Le novità del 2017
Bisogna sottolineare però che con la riforma tariffaria del 2017 nella bolletta Enel le tariffe D2 e D3 sono state sostituite da un’unica tariffazione, la TD; si tratta di un processo entrato in vigore il primo gennaio di quest’anno e che si concluderà all’inizio del 2018. La tariffa TD si applica a tutti i clienti domestici, residenti e non e non si basa più sugli scaglioni di consumo.
Ciò non toglie la possibilità di richiedere il rimborso sulle bollette precedenti visto che c’è la possibilità di vedersi restituite le eventuali somme pagate in eccesso negli ultimi 10 anni. Se anche tu hai notato una somma sproporzionata nella tua bolletta, controlla con attenzione le diciture che ti abbiamo elencato. Se sono presenti anomalie, consulta un professionista e prepara il tuo reclamo.
Fonte: Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico